Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’urlo dal fiume nella notte trentenne annega nel Piave
L’ipotesi suicidio. Uomo si getta da una cisterna dell’aeroporto
MUSILE DI PIAVE Era sera tarda e nei dintorni non c’era rumore. Ma all’improvviso hanno sentito delle grida provenire dal fiume. E quando si sono avvicinati hanno notato una donna in acqua. Hanno chiamato subito i soccorsi ma purtroppo, quando la squadra sommozzatori dei vigili del fuoco ha individuato il corpo di S.V., 35enne di Musile di Piave, era troppo tardi. La donna è stata trovata morta ieri notte nel Piave dove, con ogni probabilità, si è tuffata per compiere un gesto estremo. Questa, almeno, è l’ipotesi principale degli investigatori, che stanno comunque attendendo l’esito dell’autopsia, che verrà disposta nelle prossime ore dal pm di turno Roberto Terzo.
L’allarme è stato lanciato intorno alle 23 di giovedì da due uomini. Sono stati loro i primi ad avvertire le grida della 35enne che, in quegli attimi, era già in acqua. La donna stava attraversando un momento difficile e da tempo il rapporto con il suo compagno non funzionava. Tanto che nell’ultimo periodo i due avevano interrotto la relazione. Inoltre pare che avesse assunto alcolici e farmaci poco prima del dramma. Inizialmente non era stato escluso che fosse caduta in acqua accidentalmente ma, con il passare delle ore, le indagini hanno portato a pensare a un suicidio. Pochi minuti dopo aver ricevuto la segnalazione, i vigili del fuoco, insieme ai carabinieri, hanno raggiunto le rive del Piave e hanno passato al setaccio tutta la zona. Solo un paio d’ore più tardi, a circa duecento metri di distanza, all’altezza della chiusa di via Intestadura, il corpo è stato intercettato e recuperato.
A differenza della 35enne, i soccorritori qualche ora dopo sono riusciti a salvare un ungherese di 43 anni che si è lanciato da una cisterna all’aeroporto Marco Polo di Tessera. Erano le prime ore del mattino quando lo straniero, che era già stato visto girovagare all’interno dello scalo qualche giorno fa, ha raggiunto un serbatoio di carburante in un’area esterna dell’aeroporto. È salito e si è sporto, minacciando di lanciarsi nel vuoto senza, però, spiegare le motivazioni. La Polaria non ha potuto nemmeno cominciare una trattativa per cercare di dissuaderlo. L’uomo ha fatto un volo di poco più di tre metri. Soccorso dagli operatori del 118, è stato portato all’Ospedale dell’Angelo, dove è stato ricoverato con diverse fratture. ● ● ●