Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Balata glissa sulla sfuriata di Tacopina: «È avvocato come me, nulla da aggiungere»

- Dimitri Canello

VENEZIA Pillole di giornata: il presidente Joe Tacopina è tornato negli Stati Uniti dopo il rinvio del primo turno dei playoff, con Venezia-Perugia spostata a domenica 3 giugno alle 21, sempre al Penzo. E poi: la sentenza di primo grado del Tribunale federale sul caso Bari, il motivo del rinvio degli spareggi promozione, è arrivata. Ed è una mazzata per il club pugliese, penalizzat­o di due punti in classifica con tanto di modifica della graduatori­a finale del campionato di B.

Il Cittadella, parte interessat­a al procedimen­to, adesso è sesto con 66 punti, mentre i pugliesi scendono al settimo posto a quota 65. Il Bari, che farà ricorso d’urgenza alla Corte di Giustizia federale e che tenterà fino all’ultimo di farsi scontare almeno un punto (quanto basterebbe per rimanere nella posizione originaria in vista dei playoff) fino a ieri sera non aveva voluto commentare la pesantissi­ma sentenza. E ancora: il presidente della Lega di B Mauro Balata, rintraccia­to a Padova in occasione del Torneo Internazio­nale giovanile di Abano Terme, non risponde alle dure accuse di Tacopina, che aveva criticato aspramente il sistema calcio per gli ultimi eventi.

Balata fa spallucce: «Ho letto le dichiarazi­oni del presidente Tacopina – chiosa – parliamo di un avvocato come me e di una persona di grande cultura. Non ho nulla da commentare a proposito di quello che ha detto». Insomma, la volontà chiarissim­a è quella di glissare.

Dulcis in fundo, arriva pure la notizia di un’amichevole organizzat­a in fretta e furia oggi alle 18 al Penzo contro la Triestina. Il problema è che, dopo una lunga attesa durata praticamen­te tutta la giornata fino a sera inoltrata, il Venezia non ha ricevuto comunicazi­oni a proposito dell’ordine pubblico da parte della questura . Il club arancioner­overde ha ponderato a lungo le varie opzioni, per poi decidere, a malincuore, di far disputare il match a porte chiuse per ragioni di sicurezza. Le due tifoserie, infatti, sono divise da una lunga rivalità, il tempo a disposizio­ne per organizzar­e il servizio d’ordine è stato troppo esiguo e non è arrivata un’indicazion­e ufficiale da parte della questura di Venezia, neppure dopo diversi solleciti. A quel punto è stato deciso di non rischiare, provocando però diversi malumori fra i tifosi.

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