Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Balata glissa sulla sfuriata di Tacopina: «È avvocato come me, nulla da aggiungere»
VENEZIA Pillole di giornata: il presidente Joe Tacopina è tornato negli Stati Uniti dopo il rinvio del primo turno dei playoff, con Venezia-Perugia spostata a domenica 3 giugno alle 21, sempre al Penzo. E poi: la sentenza di primo grado del Tribunale federale sul caso Bari, il motivo del rinvio degli spareggi promozione, è arrivata. Ed è una mazzata per il club pugliese, penalizzato di due punti in classifica con tanto di modifica della graduatoria finale del campionato di B.
Il Cittadella, parte interessata al procedimento, adesso è sesto con 66 punti, mentre i pugliesi scendono al settimo posto a quota 65. Il Bari, che farà ricorso d’urgenza alla Corte di Giustizia federale e che tenterà fino all’ultimo di farsi scontare almeno un punto (quanto basterebbe per rimanere nella posizione originaria in vista dei playoff) fino a ieri sera non aveva voluto commentare la pesantissima sentenza. E ancora: il presidente della Lega di B Mauro Balata, rintracciato a Padova in occasione del Torneo Internazionale giovanile di Abano Terme, non risponde alle dure accuse di Tacopina, che aveva criticato aspramente il sistema calcio per gli ultimi eventi.
Balata fa spallucce: «Ho letto le dichiarazioni del presidente Tacopina – chiosa – parliamo di un avvocato come me e di una persona di grande cultura. Non ho nulla da commentare a proposito di quello che ha detto». Insomma, la volontà chiarissima è quella di glissare.
Dulcis in fundo, arriva pure la notizia di un’amichevole organizzata in fretta e furia oggi alle 18 al Penzo contro la Triestina. Il problema è che, dopo una lunga attesa durata praticamente tutta la giornata fino a sera inoltrata, il Venezia non ha ricevuto comunicazioni a proposito dell’ordine pubblico da parte della questura . Il club arancioneroverde ha ponderato a lungo le varie opzioni, per poi decidere, a malincuore, di far disputare il match a porte chiuse per ragioni di sicurezza. Le due tifoserie, infatti, sono divise da una lunga rivalità, il tempo a disposizione per organizzare il servizio d’ordine è stato troppo esiguo e non è arrivata un’indicazione ufficiale da parte della questura di Venezia, neppure dopo diversi solleciti. A quel punto è stato deciso di non rischiare, provocando però diversi malumori fra i tifosi.