Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Oggi lo sceriffo apre il suo cuore» Gentilini e Maria sposi commossi

Le frasi d’amore dell’ex sindaco e i duetti con il delfino

- Randon

VIANO L’ex sindaco di Treviso parla in terza persona e conferma che «Lo Sceriffo ha aperto il suo cuore a Maria». Nozze e festa a Viano, nel Reggiano, per Gentilini che a 89 anni ha deciso di risposarsi nel Comune retto dal leghista Bedeschi. Commossa la sposa.

VIANO (REGGIO EMILIA) – La sposa era bellissima e lo sposo era raggiante. E quei due se la intendevan­o da almeno otto anni. No, non Giancarlo Gentilini e donna Maria Assunta Pace unitisi ieri in matrimonio con rito civile a Viano comune di 3.400 anime dell’appennino reggiano – in fondo da quando Genty e Maria si amano è affar loro - no, a intenderse­la, anzi a flirtare sfacciatam­ente fino a somigliars­i come due gocce d’acqua – acqua politica e ideale – erano il celebrante sindaco Giorgio Bedeschi e lo sposo, l’ex sindaco di Treviso, lo sceriffo. Entrambi leghisti di primo conio, entrambi entusiasti degli alpini, tutti e due risorgimen­tali.

Il primo cittadino di Viano, pubblico ufficiale della cerimonia, ha definito Gentilini suo «mentore e maestro», Gentilini soddisfatt­o ha annuito e, all’uscita, dalle scale del municipio, ha lanciato uno sguardo sul paese come fosse suo. E’ suo. Magnifica vista, il borgo secentesco, il mulino che ha 400 anni e il mugnaio che ne ha 91 - entrambi funzionant­i - non un immigrato per strada, non una carta per terra, i tricolori alle finestre (sono per festa degli alpini, ma ieri sembravano per Gentilini) , e tutto era così lindo e pulito, idealmente integro e orgoglioso che davvero la cittadina di Viano, sugli Appennini, poteva essere opera sua. Di Gentilini. Se solo gliene avessero lasciato il tempo, se ne fosse stato capace.

Non c’è riuscito? Treviso gli è venuta a metà? Non importa, a Viano un discepolo di Gentilini ha completato il lavoro, facendone una Treviso in sedicesimo, perfetta miniatura dell’opera gentiliana come da autore. Sicché lo sceriffo era soddisfatt­o in quanto, ieri, non s’è celebrato soltanto il suo matrimonio, ma due: Treviso con Viano. Con brindisi e fiori bianchi, con riconoscim­enti ideali e reciproci attestati di stima, bouquet e lancio del riso - il sindaco Bedeschi controllav­a «che non fosse cous cous» – tutto secondo tradizione, comprese certe battutacce da maschiacci, tutto scontato e tutto nuovo come nessuno aveva mai visto. La sposa, 72 anni, era emozionata, lo sposo, di 89, ne dimostrava venti di meno, garrulo e ciarliero come un gallo cedrone. Entrambi sono al secondo matrimonio.

Cerimonia strettamen­te privata, virata al pubblico all’ultimo momento causa inevitabil­e pubblicazi­one sull’albo pretorio, senza peraltro che la coppia se ne avesse troppo a male, anzi - «faccio notizia, inutile negarlo» -, partenza dall’hotel resort Borgo Cadonega, pochi e selezionat­i gli invitati, tutti famigliari, nessun politico, arrivo in municipio, lettura del protocollo matrimonia­le, scambio degli anelli, firma sul registro – con mano ferma lui, appena più rigida lei - foto, applausi. Testimone per la sposa il figlio Mauro Sanvido, testimone per lo sposo il figlio Antonio Gentilini che non stava nelle pelle e saltellava come il marito fosse lui - «ma lo vedi come si fa a far ringiovani­re un uomo, ecco mio padre» - ; in effetti il vecchio Genty sembrava fresco di beauty farm, dritto – «come un granatiere, i politici hanno tutti la gobba» – elastico e con una risata che rimbalzava sugli invitati e tra le mura del vecchio borgo come un tuono. «Adunata» gridava.

Parole d’amore – «chi vi parla è il sindaco sceriffo che oggi ha spalancato il cuore alla sua Maria, sono di scorza dura ma romantica» – e parole di politica - «pessima giornata, siamo in caduta libera e senza paracadute. Si doveva andare al voto subito, adesso è troppo tardi» – di dignitoso ma virile ripiegamen­to dei sensi - «la luna di miele? Ma va là, ‘stasera io e Maria ce ne torniamo a Treviso, per me è finito il tempo dei salti mortali, gli istinti belluini sono...». Un richiamo alla penna «sempre dritta» – al «volo dell’amore» che fa miracoli e che, in effetti, fa: il matrimonio ha fatto rinascere il sindaco sceriffo: «Treviso mi è stata rapinata, tornerò a riprenderm­ela. Ho sposato le parole di Salvini, ma io sono un pragmatico, lo aspetto al varco perché alcuni suoi progetti non mi sembrano realizzabi­li». Donna Maria se ne stava un passo indietro, donna della tradizione ascoltava e sorrideva senza darlo a vedere nascondend­o il trionfo di esserselo finalmente portato a casa: «Da quanto lo conosco? Da tanto tempo... ma dica, si vedeva così tanto che ero emozionata?». Rinnegato dalle segreterie provincial­i, riabilitat­o da Zaia che lo rivorrebbe in servizio, Gentilini gode come un riccio nel vedere il pendolo della Lega tornare a lui dopo che gli si era allontanat­o: l’ex sindaco di Treviso non è mai stato secessioni­sta, è un uomo del ‘900, ante marcia, da fasci di combattime­nto, un risorgimen­tale che ieri ha celebrato l’istituzion­e del matrimonio alla maniera del tempo che fu, la sua, quando c’erano obblighi e rigidi maggiorasc­ati di letto, ma non la fedeltà.

Il sindaco Bedeschi, da vero compare, gli ha retto bordone. Bedeschi quando è a Treviso lo va a trovare regolarmen­te, sul Grappa ci fa le escursioni. Leghista da due legislatur­e con il 52 per cento la prima, col 72 per cento la seconda – è stato il primo a violare l’egemonia rossa del reggiano, lui stesso, ex comunista, è il risultato di una mutazione genetica che – per vie diverse - lo ha portato ad essere perfettame­nte sovrapponi­bile all’ex collega della Marca. «E’ stato il mio maestro, i valori della tradizione, l’unità dei cuori e la generosità delle intenzioni in un’Italia per gli italiani. Non sono xenofobo, ma qui extracomun­itari non ce ne sono, ci saranno quando io e i miei paesani troveremo loro un lavoro». Non li tratta come leprotti a cui sparare, non vieta loro le panchine, sempliceme­nte non ci sono, è la dottrina gentiliana portata a compimento per via pacifica, è l’allievo che ha superato il maestro.

La sposa

Da quanto lo conosco? Da tanto tempo... ma dica, si vedeva così tanto che ero emozionata?

Lo sposo

La luna di miele? Ma va là, io e Maria torniamo a Treviso, per me è finito il tempo dei salti mortali

 ??  ??
 ??  ??
 ?? Nozze in trasferta ?? Giancarlo Gentilini e Maria Assunta Pace a Viano, nel Reggiano. Sopra con il sindaco di Viano Giorgio Bedeschi
Nozze in trasferta Giancarlo Gentilini e Maria Assunta Pace a Viano, nel Reggiano. Sopra con il sindaco di Viano Giorgio Bedeschi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy