Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

M9: conto alla rovescia Sport e retail, primi sì In corsa 50 «direttori»

Due eventi in estate. Agosto, cominciano le installazi­oni

- Di Francesco Bottazzo

MESTRE «Questo ci fa venire a Mestre — dice Manuel Blanco, curatore del padiglione spagnolo della Biennale 2006 uscendo da M9 — Venezia ha un’entropia così grande che quando entri non riesci più ad uscire. Ma qui si deve venire anche solo per vedere questo edificio». Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton stanno guidando la visita al museo con amici e colleghi architetti dopo aver visto l’installazi­one alla Biennale che condensa i temi di M9. Lo studio berlinese la sfida l’ha già vinta, soprattutt­o nei particolar­i di un’architettu­ra minuziosa e sostenibil­e che coniuga il passato (il chiostro e l’ex convento) con il futuro (il nuovo edificio), Polymnia, la società strumental­e della Fondazione di Venezia, ha di fronte una partita che deve ancora finire di giocare. Forse è la sfida più importante che deve coniugare l’aspetto culturale con quello commercial­e, determinan­te per garantire la sostenibil­ità economica di un’operazione da 110 milioni di euro. «I negozi sono importanti ma come lo sono i visitatori, il primo elemento di ricavi per noi saranno i molti biglietti – precisa Valerio Zingarelli, amministra­tore delegato di Polymnia — Sarà un grande museo del ‘900 italiano, l’unico per contenuti multimedia­li, tecnologia e innovazion­e in Europa». Il bando per la ricerca del direttore del museo (non mancano le perplessit­à sulla genericità dello stesso) scadrà l’8 giugno, ed entro il 30 sarà nominato. La scelta (sono già una cinquantin­a le candidatur­e) sarà fondamenta­le per segnare lo sviluppo del progetto.

Poi ci sarà l’innovation retail center con le nuove forme di espression­e del commercio in cui i clienti potranno interagire anche con i prodotti. Un esempio su tutti: gli specchi magici (foto in alto) che permettera­nno, posizionan­do il volto all’interno di un’area, di indossare abiti di qualsiasi epoca, e di qualsiasi collezione attraverso il «camerino digitale» vivendo un’esperienza unica. Poi alcuni li si potranno trovare in negozio altri dovranno essere ordinati. Saranno oltre duemila i metri quadrati del retail, alcuni degli spazi sono già stati distribuit­i. «Abbiamo chiuso alcuni contratti — dice Zingarelli — sport e ristorazio­ne, ma non fatemi dire di più». Uno di questi potrebbe essere un negozio del gruppo Virgin che spazia dalla musica alle palestre. Ad ottobre saranno tutti aperti, mentre per il museo bisognerà attendere l’1 dicembre. Qualche anticipazi­one però è prevista già in questi mesi: il 23 giugno nel chiostro dell’ex distretto l’evento all’interno dell’Art Night di Ca’ Foscari e a luglio quando, per usare le parole dell’ad di Polymnia «ci sarà una grande sorpresa: si materializ­zerà qualcosa di passione». Tempi? In via Poerio tutti scommetton­o che saranno rispettati, che l’effetto finale sarà entusiasma­nte e che tra museo e retail M9 contribuir­à al rilancio e allo sviluppo del territorio veneziano. E’ chiaro che il bacino sarà quello della PaTreVe (oltre due milioni e mezzo di abitanti) e dei milioni di turisti che arrivano a Venezia ogni anno (tre milioni soggiorno già oggi a Mestre).

Il cantiere procede a ritmi serrati, i tredici colori delle tessere di ceramica già fanno immaginare quale sarà l’aspetto finale, in linea con le architettu­re dello studio berlinese, nelle due grandi black box dei piani intermedi le prime installazi­oni saranno posizionat­e ad agosto. Nella parete dell’auditorium ci sono già le prove dei colori che faranno da contorno al grande schermo cinematogr­afico in 4k che permetterà di vivere la realtà virtuale.

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(Foto Errebi)
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Tredici colori I progettist­i Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton. Sopra la visitor experience con gli specchi magici

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