Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
M9: conto alla rovescia Sport e retail, primi sì In corsa 50 «direttori»
Due eventi in estate. Agosto, cominciano le installazioni
MESTRE «Questo ci fa venire a Mestre — dice Manuel Blanco, curatore del padiglione spagnolo della Biennale 2006 uscendo da M9 — Venezia ha un’entropia così grande che quando entri non riesci più ad uscire. Ma qui si deve venire anche solo per vedere questo edificio». Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton stanno guidando la visita al museo con amici e colleghi architetti dopo aver visto l’installazione alla Biennale che condensa i temi di M9. Lo studio berlinese la sfida l’ha già vinta, soprattutto nei particolari di un’architettura minuziosa e sostenibile che coniuga il passato (il chiostro e l’ex convento) con il futuro (il nuovo edificio), Polymnia, la società strumentale della Fondazione di Venezia, ha di fronte una partita che deve ancora finire di giocare. Forse è la sfida più importante che deve coniugare l’aspetto culturale con quello commerciale, determinante per garantire la sostenibilità economica di un’operazione da 110 milioni di euro. «I negozi sono importanti ma come lo sono i visitatori, il primo elemento di ricavi per noi saranno i molti biglietti – precisa Valerio Zingarelli, amministratore delegato di Polymnia — Sarà un grande museo del ‘900 italiano, l’unico per contenuti multimediali, tecnologia e innovazione in Europa». Il bando per la ricerca del direttore del museo (non mancano le perplessità sulla genericità dello stesso) scadrà l’8 giugno, ed entro il 30 sarà nominato. La scelta (sono già una cinquantina le candidature) sarà fondamentale per segnare lo sviluppo del progetto.
Poi ci sarà l’innovation retail center con le nuove forme di espressione del commercio in cui i clienti potranno interagire anche con i prodotti. Un esempio su tutti: gli specchi magici (foto in alto) che permetteranno, posizionando il volto all’interno di un’area, di indossare abiti di qualsiasi epoca, e di qualsiasi collezione attraverso il «camerino digitale» vivendo un’esperienza unica. Poi alcuni li si potranno trovare in negozio altri dovranno essere ordinati. Saranno oltre duemila i metri quadrati del retail, alcuni degli spazi sono già stati distribuiti. «Abbiamo chiuso alcuni contratti — dice Zingarelli — sport e ristorazione, ma non fatemi dire di più». Uno di questi potrebbe essere un negozio del gruppo Virgin che spazia dalla musica alle palestre. Ad ottobre saranno tutti aperti, mentre per il museo bisognerà attendere l’1 dicembre. Qualche anticipazione però è prevista già in questi mesi: il 23 giugno nel chiostro dell’ex distretto l’evento all’interno dell’Art Night di Ca’ Foscari e a luglio quando, per usare le parole dell’ad di Polymnia «ci sarà una grande sorpresa: si materializzerà qualcosa di passione». Tempi? In via Poerio tutti scommettono che saranno rispettati, che l’effetto finale sarà entusiasmante e che tra museo e retail M9 contribuirà al rilancio e allo sviluppo del territorio veneziano. E’ chiaro che il bacino sarà quello della PaTreVe (oltre due milioni e mezzo di abitanti) e dei milioni di turisti che arrivano a Venezia ogni anno (tre milioni soggiorno già oggi a Mestre).
Il cantiere procede a ritmi serrati, i tredici colori delle tessere di ceramica già fanno immaginare quale sarà l’aspetto finale, in linea con le architetture dello studio berlinese, nelle due grandi black box dei piani intermedi le prime installazioni saranno posizionate ad agosto. Nella parete dell’auditorium ci sono già le prove dei colori che faranno da contorno al grande schermo cinematografico in 4k che permetterà di vivere la realtà virtuale.