Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Nidi, rischio revisione graduatorie
Sentenza della Consulta, la giunta incarica l’Avvocatura di capire come adeguarsi
VENEZIA «Così come ci siamo adeguati alla normativa regionale, allo stesso modo seguiremo le indicazioni della Consulta». L’assessore alle Politiche educative, Paolo Romor, conferma la linea istituzionale del Comune di Venezia, a 24 ore dalla sentenza che ha dichiarato incostituzionale la legge veneta sulla priorità di accesso agli asili nido pubblici per i residenti in comune da almeno 15 anni. Prima bisognerà capire quale è l’intenzione di palazzo Balbi — impugnare il pronunciamento o no - e come sarà riscritta la legge, ma è probabile che le attuali graduatorie di accesso ai nidi debbano essere riviste. «Abbiamo già dato mandato all’avvocatura di capire come muoverci — dice Romor — in ogni caso, se ci saranno variazioni, saranno su numeri minimi: l’offerta della città pe i nidi è più che adeguata alla richiesta, non ci saranno stravolgimenti perché non ci sono esclusi. Le nostre procedure hanno consentito alle famiglie di esprimere fino a cinque preferenze». Eppure, mesi fa, l’emendamento della consigliera comunale leghista Silvana Tosi partiva proprio da segnalazioni dei cittadini: «Così come per la assegnazione delle residenze, anche per gli asili alcuni residenti hanno avuto difficoltà a trovare posto», dice. Tosi spera nel ricorso di Zaia: «È un’assurda ingiustizia: togliere il principio di residenzialità come criterio è discriminante verso chi vive qui, tanto più che si sta parlando di residenza, non di cittadinanza, quindi vale anche per famiglie di origine straniera che fanno parte del nostro tessuto sociale». Il Pd invece è soddisfatto, convinto che l’educazione, e quindi i servizi scolastici, debbano essere universali e che per questo l’unica priorità possa essere il bisognoso. «Il requisito di residenza aveva storpiato l’essenza stessa dei nidi, considerandoli come mero servizio di parcheggio di bambini, da proporre ad utenti votanti», dice Stefania Bertelli, della segreteria comunale del Pd. «Nelle prossime settimane — aggiungono la consigliera comunale dem Monica Sambo e il segretario Giorgio Dodi — depositeremo una delibera di modifica del regolamento comunale sui nidi. È bene che il governo nazionale leghista impari dagli errori dei propri amministratori locali: bisogna rispettare la Costituzione».