Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Nasce il corso di laurea in psicologia dello sport
Un corso di laurea professionalizzante per una professione che ancora non esiste. L’istituto universitario salesiano di Venezia anticipa i tempi e, a partire dal prossimo anno accademico, lancia un corso di laurea magistrale in psicologia dello sport da 25 posti, una specializzazione ancora non riconosciuta formalmente dall’ordine ma di fatto già essenziale negli spogliatoi. Proprio per evidenziare l’importanza di allenare tanto la mente quanto il corpo ieri l’istituto di Asseggiano ha ospitato un convegno impreziosito dalle testimonianze dei campioni olimpionici Josefa Idem (kayak), Giorgio Avola (fioretto) e Niccolò Campriani (tiro a segno). «Nella mia disciplina l’atteggiamento mentale è tutto, faccio esercizi di respirazione prima di salire in pedana e in allenamento dei sensori verificano le mie condizioni. Bisogna superare il primo scoglio, poi ci si sente sempre meglio», conferma Avola. «La tensione non si supera, ma si impara a sopravviverle – spiega Campriani – Nel tiro è quella che differenzia una competizione da un allenamento, io ho imparato a piegare il mio carattere e fare delle mie debolezze punti di forza». Idem ha ricordato che ogni atleta iridato ha alle spalle una squadra, un «centro gravitazionale» che deve saper interpretare come e meglio di lui i suoi segnali. «Da diversi mesi cinque studenti sono in tirocinio nelle giovanili del Venezia – ha spiegato la docente Marcella Bonous – Stanno affiancando la squadra». (gi.co.)