Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Giovani, stagionali e turismo, le colpe della scuola

- Di Marco Michielli*

Sono rimasto basito dalla offensiva leggerezza delle dichiarazi­oni della delegata Filcams Cgil Cecilia De Plantz sui lavoratori stagionali negli alberghi del Veneto. In un articolo di ieri nel Corriere del Veneto, liquida un problema che è annoso e urgente con una battuta d’avanspetta­colo che ha il respiro corto di chi parla per slogan. L’argomento invece è serio e riguarda sia la prima economia della nostra regione, che è il turismo, sia il presente e futuro profession­ale dei nostri giovani. La difficoltà di reperire personale competente non è certo legata ai bassi compensi, (il nostro contratto collettivo comporta gli stipendi base probabilme­nte più alti del Paese) ma è figlia di percorsi formativi carenti e lontani dalle esigenze di un settore che è in continua evoluzione e avrebbe bisogno di figure profession­ali pronte e aggiornate. Siamo nell’era dell’impresa 4.0, ma i percorsi formativi sono fermi al ‘900. È indispensa­bile rivedere i percorsi delle scuole di avviamento profession­ale, attuarne una profonda riforma attraverso un confronto serio fra tutte le parti in campo e poi metterci investimen­ti. E questo è un punto. L’altro riguarda invece il collocamen­to: i variegati sistemi attuali non funzionano, non si riesce ancora a far incontrare la domanda con l’offerta. Succede così , ad esempio,che se un albergator­e veneto cerca una figura profession­ale non riesce a trovarla, mentre molti che cercano lavoro non lo trovano perché domanda e offerta viaggiano su binari diversi che non si incontrano quasi mai. Per quel che ci riguarda, siamo pronti a un confronto, ma che sia serio e costruttiv­o, perché i temi dell’occupazion­e e della crescita delle imprese turistiche non è cosa da liquidare con una battuta. *Presidente Confturism­o Veneto

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