Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Giovani, stagionali e turismo, le colpe della scuola
Sono rimasto basito dalla offensiva leggerezza delle dichiarazioni della delegata Filcams Cgil Cecilia De Plantz sui lavoratori stagionali negli alberghi del Veneto. In un articolo di ieri nel Corriere del Veneto, liquida un problema che è annoso e urgente con una battuta d’avanspettacolo che ha il respiro corto di chi parla per slogan. L’argomento invece è serio e riguarda sia la prima economia della nostra regione, che è il turismo, sia il presente e futuro professionale dei nostri giovani. La difficoltà di reperire personale competente non è certo legata ai bassi compensi, (il nostro contratto collettivo comporta gli stipendi base probabilmente più alti del Paese) ma è figlia di percorsi formativi carenti e lontani dalle esigenze di un settore che è in continua evoluzione e avrebbe bisogno di figure professionali pronte e aggiornate. Siamo nell’era dell’impresa 4.0, ma i percorsi formativi sono fermi al ‘900. È indispensabile rivedere i percorsi delle scuole di avviamento professionale, attuarne una profonda riforma attraverso un confronto serio fra tutte le parti in campo e poi metterci investimenti. E questo è un punto. L’altro riguarda invece il collocamento: i variegati sistemi attuali non funzionano, non si riesce ancora a far incontrare la domanda con l’offerta. Succede così , ad esempio,che se un albergatore veneto cerca una figura professionale non riesce a trovarla, mentre molti che cercano lavoro non lo trovano perché domanda e offerta viaggiano su binari diversi che non si incontrano quasi mai. Per quel che ci riguarda, siamo pronti a un confronto, ma che sia serio e costruttivo, perché i temi dell’occupazione e della crescita delle imprese turistiche non è cosa da liquidare con una battuta. *Presidente Confturismo Veneto