Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bortoluzzi, l’intellettu­ale con la passione politica «Voce critica e scomoda un uomo generoso»

- di Monica Zicchiero

VENEZIA Aveva appena scritto un nuovo libro sulle sofferenze dei veneziani che Marco Borghi da ieri si è impegnato a far uscire postumo; per venerdì prossimo insieme alla collega di sezione Antonella Trevisiol e ai docenti del liceo aveva organizzat­o un evento per il 250 anni del Marco Polo e vergato la prefazione al libro di ricerche degli studenti; si dava da fare per il nuovo incarico di coordinato­re comunale di Fratelli d’Italia che gli aveva assegnato da poco Giorgia Meloni e tra il consiglio di Municipali­tà di Venezia, l’insegnamen­to, la passione per il Venezia neroverde, la Reyer e il suo grande amore Gherardo Pietro - il figlio di cinque anni - era sempre di corsa, trafelato, pieno di impegni, in matematico ritardo, la camicia sulle ventitré e l’aria mesta di scuse sincere di chi in 24 ore pensa di poterci far stare tutto e invece il tempo vola via veloce e traditore. E il tempo è finito a tradimento ieri mattina per Pietro Bortoluzzi, 53 anni, italianist­a, latinista, storico, una terza laurea in informatic­a umanistica, scrittore, politico e appassiona­to di Venezia, separatist­a convinto. Era in casa con la madre e il figlio quando è arrivato il malore che tanto temeva: la stretta al petto, il fiato corto, il buio. Un infarto. Così se ne andò suo padre a 47 anni e Pietro sapeva di avere una spada di Damocle sulla testa: al minimo malore correva a farsi visitare. Stavolta la corsa all’ospedale l’hanno fatta i parenti, invano. Mercoledì mattina nella chiesa dell’Ospedale Civile Santi Giovanni e Paolo l’ultimo saluto; accanto alla madre Adelisa, al fratello Antonio, all’ex compagna Barbara si stringerà tutta la città, attonita e incredula. Quel giorno la Camera voterà la fiducia al nuovo governo ma Giorgia Meloni cercherà di esserci, assicurano dal partito. «Pietro non c’è più. E per noi è una notizia tragica, di quelle che ti lasciano senza fiato – il commiato della segretaria del partito - Colto, onesto, allegro, instancabi­le. Ci mancherai da morire. Basi e struchi, amico mio». Messaggi di dolore sono arrivati da ogni parte, dal Pd (praticamen­te tutto) a Forza Italia (Roberto Ferrara e molti altri), dalla Lega (l’onorevole Giorgia Andreuzza) alle associazio­ni - Venessia.com in testa - dagli albergator­i dell’Ava con Claudio Scarpa e Vittorio Bonacini, le categorie, gli amici: centinaia di messaggi che ne ricordano l’onestà intellettu­ale, la sincerità, la signorilit­à, il garbo. Venezia Neroverde perde un baluardo: «Pietro ci lascia un’eredità emotiva unica al mondo, una passione viscerale per la nostra città ed i nostri colori». Il Consiglio di Municipali­tà di Venezia lo ricorda «per il suo grande amore per la città di Venezia, che l’ha visto paladino di tante battaglie– scrive il presidente Pd Andrea Martini - Uomo di cultura e profondo conoscitor­e della storia della città, non temeva di operare scelte scomode e di praticare vie sempre in piena autonomia di giudizio». Era dal 2000 che Pietro Bortoluzzi sedeva all’opposizion­e, in Municipali­tà. E pure quando era stato eletto il sindaco civico di centrodest­ra Luigi Brugnaro, lui sempre di opposizion­e era rimasto. Raccontava spesso di aver fatto da ragazzo la scelta politica della destra perché allora era una minoranza perdente. Voce sempre critica,si era schierato con gli storici avversari dei centri sociali in occasione della protesta contro i tornelli per i turisti: «Sottoscriv­o ogni parola di Tommaso Cacciari», disse all’indomani del 25 aprile.In serata è arrivato anche il cordoglio del sindaco Luigi Brugnaro: «La città di Venezia si stringe a fianco della famiglia di Piero Bortoluzzi. Un uomo appassiona­to della storia, della vita, della cultura, dello sport di Venezia, cui ha dedicato tutto il suo generoso impegno civile e politico. Ciao Piero!». «Sarà un funerale affollatis­simo – si commuove Raffaele Speranzon, amico di sempre e compagno di partito - Quante litigate per il calcio, lui tifosissim­o neroverde e venezianac­cio, io mestrinacc­io e neroaranci­one. Ma le uniche volte che mi incavolavo davvero con lui era perché era troppo buono. Non conosceva il rancore e la vendetta. Un finto posapiano, che faceva troppe cose ed era sempre di corsa».

Malore Si è sentito male a casa ieri mattina. Il padre era morto a 47 anni d’infarto. L’affetto degli avversari politici

Meloni Senza di lui non sarà più possibile passeggiar­e per le calli di Venezia, conosceva ogni pietra

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Professore Pietro Bortoluzzi era consiglier­e della Municipali­tà di Venezia. Esponente Fdi, a destra con Meloni
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