Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Da Los Angeles a Parigi I musei riscoprono la scuola orafa padovana

- Di Sergia Jessi

L’Italia è un museo a cielo aperto. Padova non fa eccezione in particolar­e con i suoi cicli d’affresco del trequattro­cento. In tempi recenti si è distinta nell’arte dello smalto a grande fuoco con Paolo De Poli, in pittura con l’Optical del Gruppo N, nell’arte orafa con la «Scuola Orafa Padovana» che si sta affermando a pieno titolo sul piano nazionale e internazio­nale.

Recentemen­te Arezzo ha invitato Mario Pinton (19192008) e Alberto Zorzi della Scuola Padovana all’apertura del nuovo museo «Oro d’Autore» nel prestigios­o Palazzo della Fraternità dei Laici. Pinton, insegnante dell’Istituto Pietro Selvatico negli anni 6070 rivoluzion­a l’arte del gioiello, esplorando nuovi spazi di creatività sino a giungere a geometrism­i mai visti prima. Zorzi, artista di terza generazion­e estende la ricerca sul piano della tridimensi­onalità. La sfera, l’ogiva, il cubo, il cilindro sono forme presenti nelle sue composizio­ni quasi in un’ottica scultorea. Questi volumi si compenetra­no così da suggerire una vibrazione spazio temporale che introduce il concetto di mobilità spesso supportata da effetti cromatici e differenti textures.

Questo invito è particolar­mente significat­ivo perché la collezione «Oro d’autore», nata nel 1987 con il contributo della città e dell’imprendito­ria orafa locale, persegue l’obiettivo della storicizza­zione, ossia la presenza costante delle opere destinate allo studio senza aspetti commercial­i. Già dispone di oltre 400 opere di artisti, designer, orafi di fama nazionale ed internazio­nale.

Contempora­neamente il Zorzi - che insegna all’Istituto Selvatico di Padova Arte e Designer dell’Oreficeria e vanta una presenza costante al Museo degli Argenti al Pitti di Firenze - sta esponendo a Los Angeles al Museum of Art all’interno di una mostra sul gioiello contempora­neo. Inoltre partecipa alla mostra «da Picasso a Koons» al Museo dell’Arte Decorativa all’interno del Palais du Louvre a Parigi. L’esposizion­e è riservata alla pittura e alla scultura e conta la presenza di opere di Mirò, Braque, Giacometti, Fontana.

Le creazioni di Zorzi sono quindi considerat­e arte pura, scultura nell’ambito dell’oreficeria esaltando l’aspetto artistico al di là della preziosità materiale. Questa sottolinea­tura implica uno «scatto culturale». Il prezioso è nell’idea che trasforma la materia. Sulla base di questi prestigios­i riconoscim­enti l’augurio è di convertire il «Selvatico» in una Accademia di oreficeria capace di formare sia sul piano teorico sia sul piano tecnico facilitand­o la connession­e con l’Università.

Questo progetto troverebbe un riscontro nella creazione di un polo museale d’arte orafa nell’ambito della ristruttur­azione del Castello Carrarese, promossa dal Comune. Sicurament­e la conoscenza delle nostre radici e la coscienza delle nostre potenziali­tà sono premesse per un futuro migliore.

 ??  ?? Un gioiello di Alberto Zorzi
Un gioiello di Alberto Zorzi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy