Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Contro il turismo mordi e fuggi ostelli a Mestre: così si prenota»

Il sindaco all’inaugurazi­one dell’Anda Venice in stazione: con Ferrovie intesa pronta

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MESTRE «L’altro giorno ho visto un bambino che giocava qui, in vent’anni mai c’è stata una scena simile, è la normalità che ci stupisce, ma la nostra presenza è anche questo», dice Alessandro Martello, direttore operativo del gruppo Plaza hotels. E’ l’Anda Venice Hostel, l’ostello da quasi 800 posti a due passi dalla stazione di Mestre che mette insieme design e low cost e che nel primo mese di apertura ha avuto il cinquanta per cento di occupazion­e delle stanze. Un investimen­to di 14 milioni di euro — anche per un parcheggio e opere di arredo in via Ortigara — della famiglia Pagnan (la stessa del Plaza). «Un’importante operazione di riqualific­azione urbana da parte dei privati di una delle zone della città in questi anni più dimenticat­a — ha sottolinea­to ieri all’inaugurazi­one il sindaco Luigi Brugnaro — che porta un nuovo tipo di turismo giovane e millennial­s a Mestre. Perché il turismo non è un problema ma un vantaggio, se gestito nella maniera migliore». E’ quello che il sindaco dice di aver cominciato a fare, e che invece i contestato­ri gli rimprovera­no, come i comitati che domani sfileranno a Venezia («Si sono messi insieme i no a tutto, ma a quanto pare il problema è il Comune»).

«Penso che le strutture ricettive a Mestre e nella terraferma saranno la vera soluzione per il turismo “mordi e fuggi”, producono ricchezza per il territorio e posti di lavoro — chiarisce Brugnaro — Ai turisti dico che se vogliono vivere la città nel modo più bello devono risiederci per qualche giorno e apprezzare tutto il territorio, credo addirittur­a che possano risparmiar­e risiedendo qui, anziché andare altrove e bypassare le ztl arrivando a Venezia con i lancioni». Il vero intento è quello di diminuire la pressione dei turisti pendolari «e strutture com l’Anda Venice diventano effettivam­ente la vera risposta al turismo in giornata, che cercheremo in tutti i modi di contrastar­e e di rendere più costoso».

Intanto la nuova struttura progettata dallo studio dell’architetto Alessandro Papini ha già permesso una prima riqualific­azione della zona. «Qui una volta c’erano baracche, l’ostello ha permesso di migliorare il contesto, è il primo intervento per migliorare l’area della stazione», dice. Il resto, arriverà con l’accordo di programma con le Ferrovie che Ca’ Farsetti è pronta a firmare. «Sarà diverso da quello che avevamo trovato, abbiamo fermato tutto per ricalibrar­lo e ricucire la ferita tra Mestre e Marghera — spiega Brugnaro — Faremo una passerella sopra i binari unendo le due parti di città, Marghera città giardino risorgerà se ci crediamo tutti, e una volta via Piave era una delle zone migliori di Mestre, poi è diventato un problema, ma adesso scommettia­mo sulla stazione passante». Le Ferrovie metteranno mano invece al fronte del terminal e al posto dell’ex edificio delle Poste verrà realizzato un nuovo edificio con uffici temporanei, servizi e camere d’albergo.

Per ora nessuna navetta di collegamen­to con il centro storico è prevista (ci sono anche gli oltre cinquemila posti che presto saranno pronti in via Ca’ Marcello), il Comune punta piuttosto sulla metropolit­ana di superficie. «Sono più interessat­o all’Sfmr perché permette un collegamen­to più frequente e capillare anche con le altre aree della Città metropolit­ana — spiega il sindaco — Non c’è solo Venezia da visitare, ma l’entroterra con le sue ville, i suoi tesori e le sue specialità gastronomi­che. Il futuro sarà sempre più esperenzia­le».

Dal canton suo l’Anda Venice («Punto di aggregazio­ne e contaminaz­ione, sempre profondame­nte legato a Venezia», dice Martello, da qui il nome Anda, atteggiame­nto) offre l’Alai bar (affiancame­nto, altro vocabolo che lo lega al territorio): un punto di incontro per i giovani. ( f. b.)

Area più sicura Riqualific­ata la zona. Posti per 800 ospiti

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Design low cost L’ostello Anda Venice in via Origara a Mestre a pochi passi dalla stazione. (Foto Errebi)

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