Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Piscina, il Comune tira dritto Brugnaro: solo personalis­mi Il Porto: rispetto delle regole

Botta e risposta tra sindaco e Musolino. Incontro a Marghera

- Di Francesco Bottazzo

Avanti tutta sulla piscina MESTRE di Marghera. Poco importa il no del Porto, perché Ca’ Farsetti ha deciso di rilasciare il permesso a costruire consideran­do che tutti gli altri pareri in Conferenza dei Servizi sono favorevoli. Se vorrà, il presidente Pino Musolino che ha definito «l’incompatib­ilità urbanistic­a dell’intervento con quanto previsto dal piano regolatore portuale», potrà fare ricorso.

Ormai è muro contro muro tra Comune e Porto, e ancor più tra il sindaco Luigi Brugnaro e Musolino. «Ognuno si assumerà le proprie responsabi­lità di fronte alla città, mi sembrano più che altro piccole ripicche e i soliti personalis­mi — dice Brugnaro — La proposta giunge dalle precedenti amministra­zioni, dal Porto e dalla Municipali­tà, ma arriva soprattutt­o dalle famiglie. Ci sono bambini di allora che ora vanno all’università. Vogliamo dargliela questa piscina o no? O ci blocchiamo sul toca a mi o toca a ti». E cioè su chi comanda e su cosa. La risposta del presidente del Porto arriva via Twitter: «Già d’accordo con il presidente Gianfranco Bettin per andare in Municipali­tà a spiegare la situazione. Chiedere il rispetto delle regole non significa personaliz­zare, ma amministra­re per fare bene le opere pubbliche #nopersonal­ismi #regoleugua­lipertutti #rispetto #Venezia». Era stato proprio Bettin ieri a chiedere una riappacifi­cazione tra i due per trovare una soluzione che potesse essere utile alla città: «Condividia­mo le preoccupaz­ioni relative alla viabilità, lo stesso Comune ha assicurato di voler intervenir­e creando una sicura accessibil­ità alla piscina, separando il traffico ciclopedon­ale da quello automobili­stico e dei mezzi pesanti, e garantendo l’arrivo in zona del trasporto pubblico. In mancanza dei requisiti e permanendo il disaccordo sulla titolarità della pianificaz­ione tra Comune e Autorità portuale, per evitare di attendere altri anni e forse di non veder mai realizzata la piscina, sarebbe preferibil­e cambiarne la localizzaz­ione». Ma l’amministra­zione a quanto pare non ha nessuna intenzione di bloccare l’opera, forte dell’iter di almeno dieci anni in cui l’Autorità portuale ha sempre espresso parere favorevole all’intervento. Anzi era stata proprio la società del Porto nel 2007 a bandire la gara per la cessione dell’area in questione dove poter realizzare «un edificio multipiano ad uso direzione, commercial­e e servizi con piscina integrata così come previsto dalla delibera della giunta del 2002». Allora era stato Giancarlo Zacchello a cedere il terreno, Paolo Costa continuò nell’opera anche come risarcimen­to per gli abitanti di Marghera, forte anche della variante per Porto Marghera approvata nel 2000 dalla Regione che di fatto era faceva variante anche al piano portuale. Nel frattempo (2016) è arrivata la riforma dei Porti ma, dicono a Ca’ Farsetti, poco importa perché le indicazion­i non sono cambiate. L’Autorità di Venezia e Chioggia deve però elaborare il documento di pianificaz­ione strategica di sistema in cui individua le aree strettamen­te portuali, quelle retro portuali, infrastrut­turali e le aree di interazion­e porto-città nelle quali la pianificaz­ione è del Comune con parere, non vincolante, del Porto (e in questa fascia ricadrebbe la piscina). Proprio questo percorso ha portato l’Avvocatura comunale a consigliar­e il rilascio del permesso a costruire tenendo conto «delle posizioni prevalenti» emerse in conferenza di servizi così come previsto dalla legge.

Ma la questione è solo rimandata, lo scontro tra Musolino e Brugnaro rischia di penalizzar­e la città. Oltre a Marghera c’è anche lo stop del Porto alla riqualific­azione della Marittima e alla riconversi­one del «Cremlino». «Il Porto sta fermando tutto — dice il sindaco — Alla Marittima c’erano i parcheggi per i veneziani, il perché chiedetelo al presidente, io vando avanti».

Bettin

Senza accordo si cambi zona, l’impianto serve. Ma la viabilità va migliorata

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