Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
ARRIVEDORCI ELIO E L’ULTIMO TOUR
Questa sera la band al teatro Romano. «Siamo gli idoli delle mamme, peccato non ce l’abbiano detto quando avevano 18 anni». «Nel Veneto ci sentiamo a casa, sarà per la goliardia locale, che è da sempre nelle nostre corde»
«Sarà un concerto epico. Una grande festa come si fa nei funerali felici nel Sud del mondo dove la tristezza viene sostituita da una grande e incomprensibile allegria. Vogliamo lasciare una bellissima immagine di questo bellissimo gruppo». Elio, frontman degli Elio e le Storie Tese, lancia così l’ultimo concerto veneto della band, che ha deciso di sciogliersi dopo 40 anni, salutando il pubblico con l’Arrivedorci tour che, questa sera, sarà al teatro Romano di Verona (ore 21.30, info www.festivalbellezza.it). A rispondere, con la solita ironia, si sono alternati Elio, il bassista Faso e il chitarrista Cesareo.
Come mai dall’Arena di Verona al teatro Romano?
Faso: «Gli architetti antichi hanno costruito il Romano pensando che secoli dopo ci sarebbe servita un’acustica impeccabile. Gli Eli sono famosi per la musica latina, pochi sanno che l’hanno inventata i romani e che quando si parla di “salsa” si fa riferimento al garum».
Il concerto fa parte del Festival della Bellezza, l’evento ideale per salutare il pubblico veneto
Faso: «Certo, visto che siamo un gruppo che fin dagli albori ha fondato tutto sulla bellezza e sull’aspetto fisico. Non ci si può perdere un concerto così perché, oltre ad ascoltare una selezione di brani incredibili, si vedranno sul palco dei fighi che oggi piacciono alle mamme. Ma le mamme ci apprezzavano anche quando avevano 18 anni. E hanno un commesso un errore… non sono venute a dircelo».
Qual è la cosa più bella di questo tour?
Elio: «La cosa più inaspettata è stato vedere il volto commosso della gente tra il pubblico. Un sentimento che
non avremmo mai pensato di suscitare. Siamo sempre stati bravi a fare ridere, mai a fare piangere».
Qual è la canzone che più amate suonare?
Cesareo: «Fra le più complete è Essere donna oggi. A Verona forse farà un salto come ospite Skardy. Stiamo tenendo tutte le bombe intelligenti e pacifiche per il 29 giugno a Barolo, ultimo concerto con tanti amici».
Qualche rimpianto? Cesareo: «Rifaremmo tutto. Tranne quella lì che però non possiamo dire»
Mangoni dal palco di Padova invitava il pubblico a Campovolo nel 2021. Aprirete il suo concerto?
Elio: «Ci siamo affezionati al nostro parassita personale, a Barolo decreteremo chi raccoglierà il testimone degli Eli. Noi speriamo che lo raccolga lui, ma vogliamo che sia una gara senza trucchi. I più accreditati sono i Kolors, Dj Mendrisio e in grande ascesa c’è Young Signorino, ma non si sa se verrà. Se vincerà Mangoni saremo pronti a supportarlo per questo grande sogno del Campovolo 2021».
Farete come i Pooh: divisi ma con dischi solisti e a coppie?
Elio: «Si scioglie un gruppo e gli ex possono fare quello che vogliono. Non solo i Pooh ma anche i Beatles lo hanno fatto. La nostra idea di scioglimento della band è costruire qualcosa di nuovo, non interromperci. Lo facciamo per avere nuovi stimoli».
Che ricordi portate con voi del Veneto?
Faso: «Il Veneto ci ha sempre accolto con un amore pazzesco, anche agli albori. Credo che la cosa si possa collegare alla goliardia, che permea la cultura veneta».