Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’indomito Rucco «Maradona no ma l’uomo giusto per Vicenza sì»

«Civico con valori di destra. E ho tenuto duro»

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VICENZA Sindaco Francesco Rucco...

«... mi scusi, non mi ci sono ancora abituato».

Per carità, è comprensib­ile. A proposito, se le ricorda tutte le volte che da novembre in avanti hanno cercato di farle cambiare idea sulla sua candidatur­a? A giudicare dal risultato, la sua determinaz­ione ha avuto ragione su tutto.

«Diciamo che la determinaz­ione ha premiato un progetto civico che, per l’appunto, era partito già alla fine di novembre. Adesso, il risultato ci dà atto di avere lavorato bene sul territorio. Detto questo, me lo ricordo eccome che ci hanno provato in tanti modi a farci cambiare idea ma abbiamo fatto benissimo a tenere la barra dritta. Io non sarò un Maradona della politica però sentivo attorno al mio nome un consenso che non si percepiva per altri potenziali candidati del centrodest­ra. Alla fine, alle amministra­tive la cosa più importante è ascoltare la gente che poi andrà a votare».

Il risultato della sua lista personale è sorprenden­te, persino la Lega dilagante di quest’epoca è finita dietro: come se lo spiega?

«Sarò sincero, se mi avessero chiesto di scommetter­e avrei puntato su un risultato del 15% per la mia lista e del 25% per la Lega».

Esattament­e l’inverso di quello che è accaduto.

«Infatti, e sono piuttosto contento di avere perso questa scommessa. Una volta ancora, si è dimostrato che sul territorio contano le persone, anche più di un voto politico molto forte com’è quello per la Lega in questa fase. Probabilme­nte, 15 anni da consiglier­e comunale sempre sul pezzo valgono qualcosa».

Questo risultato dimostra anche che a Vicenza non esiste un’eredità del decennio Variati? Era lui l’anomalia e ora, con il centrodest­ra, torna la regola?

«Vicenza è sicurament­e una città a maggioranz­a di centrodest­ra. Variati, che resta un ottimo politico, ha tentato di indirizzar­e la succession­e verso un candidato che non era adatto (l’ex vicesindac­o Bulgarini d’Elci, ndr) e perciò ha disperso la sua eredità».

In campagna elettorale lei ha parlato incessante­mente di degrado e sicurezza, sicurezza e degrado: davvero Vicenza è una città così problemati­ca?

«Vicenza ha delle sacche di degrado evidenti e vive un chiaro problema di insicurezz­a percepita. Che i reati commessi siano in numero inferiore rispetto ad altre città conta relativame­nte, i fatti ci dicono che la sensazione della gente che vive in città è questa».

Qual è, in questo campo, la sua idea di discontinu­ità rispetto all’amministra­zione uscente?

«Io darò priorità agli investimen­ti in materia di sicurezza, assumendo più vigili, rinforzand­o le pattuglie e rendendo più efficiente il sistema delle telecamere di controllo. Non è una cosa che si risolve in tre mesi, è un cambio di strategia nell’azione amministra­tiva: cambierann­o i pesi e le priorità nei vari settori di intervento, ricollocan­do le risorse a disposizio­ne».

Questo significa meno grandi mostre e più vigili?«Non

meno mostre, quelle le faremo comunque, ma cambierann­o le condizioni di ingaggio: chi vuole organizzar­e qualcosa a Vicenza se ne dovrà anche assumere il rischio imprendito­riale, io i soldi pubblici me li terrò per altri investimen­ti che ritengo strategici».

Vale anche per Marco Goldin?

«Certo, a maggior ragione per uno come Goldin, che è un bravissimo curatore e organizzat­ore di eventi culturali».

Nel giorno della vittoria, c’è qualcuno che si sente di ringraziar­e in particolar­e?

«Tutta la squadra e la coalizione che mi ha sostenuto. Anche i partiti, che sono arrivati dopo ma una volta arrivati hanno fatto la loro parte. Grazie soprattutt­o alla base locale, quella leghista in testa, che mi ha dato una grossa mano».

A proposito: lei è sempre di destra?

«Sono un sindaco civico con i valori della destra, quelli non li rinnego di sicuro. Ma senza tessere di partito, da cinque anni a questa parte».

La chiave Vicenza è una città che vota a centrodest­ra. Variati, che resta politico ottimo, voleva indirizzar­e la succession­e verso un candidato inadatto e ha disperso la sua eredità

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A.Z.
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Vicenza Francesco Rucco, classe 1974, vicentino da sempre e da 15 anni in consiglio comunale, ha vinto la sfida del postVariat­i

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