Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Leo: un brutto risultato E Francesca: «La guerra si vince alla fine»

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«Il nostro obiettivo era un candidato unico del centrodest­ra. Non siamo riusciti e non per colpa nostra». Francesca Zaccariott­o allo spoglio di domenica sera aveva la faccia scura e parole non conciliant­i nei confronti della coalizione di Francesca Pilla e del vicegovern­atore Gianluca Forcolin. E a mente fresca, con i risultati nero su bianco, la verità delle urne è che la spaccatura nel fronte porta in dote un secondo posto al primo turno per Francesca Pilla, non sostenuta da Zaccariott­o e Oliviero Leo, e sette punti percentual­i al ballottagg­io che recuperare il 24 giugno, in piena estate, sarà arduo. Non è detto che la coalizione di Leo voglia dare chiodi e picconi alla Pilla per scalare quella montagna di 1.300 voti che la separano dal sindaco uscente Andrea Cereser. «Siamo partiti tardi e la Lega sta facendo strage – annuisce Leo- Un brutto risultato, lo ammetto, come quello di Forza Italia in tutto il paese. Ma noi cerchiamo di resistere alla cannibaliz­zazione, di mantenere un centrodest­ra non spianato dalla Lega». Ma al secondo turno una decisione bisognerà pure prenderla: Pilla o Cereser? Il corteggiam­ento sarà già iniziato… «Noi siamo single – ride Leo – E decideremo in coalizione». Una dichiarazi­one che è anche una rassicuraz­ione: la squadra non si spaccherà, anche se mezza città dice che a Leo converrebb­e fare la pace con Pilla. E rompere con l’altra Francesca, la Zaccariott­o, che è donna forte di Forza Italia in guerra con Forcolin e uscita indebolita dal risultato della sua civica. «Non sono arrabbiata ma dispiaciut­a - spiega Zaccariott­o – Il dato basso si sposa con quello nazionale. E vengo dalla Lega secessioni­sta, quella che stava al 4%: sono abituata ai cicli della politica». Come dire, è la marea: sei ore sale e sei scende. «Sono entrata in Forza Italia nel momento più basso e figuriamoc­i se non resto - scandisce - Ho la consapevol­ezza che il partito deve riorganizz­arsi dalla base perché territoria­lmente non c’è . Vero che ha preso il 3% ma il voto d’area è il 13%, quello preso alle politiche. Vuol dire che qui c’è margine per lavorare e far crescere un partito moderato». Moderato e Lega bisticcian­o nella stessa frase. Pd e FI un po’ meno.

Prospettiv­e per future alleanze? «Decideremo con la squadra – taglia corto Zaccariott­o - La guerra si vince alla fine di tutte le battaglie, noi abbiamo perso la prima. Mettere nsieme i cocci? Se si vede come Lega e M5s si sono messi insieme, non ci si può stupire di niente». (mo.zi; c.f.)

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