Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Quattordicenni adescati denunciano l’adulto ma il giudice lo assolve
Lo avevano conosciuti in una chat per gay. Come spesso accade loro si erano dati più anni di quelli che avevano in realtà, visto che erano appena 14enni. Qualche scambio di battute, poi l’incontro organizzato. Ma poco prima di vederlo, forse impauriti, i due ragazzini «adescati» avevano deciso invece di denunciarlo. E’ così che è nato il processo ai danni di un giovane poco più che ventenne, il cui caso ieri è finito di fronte al gup Roberta Marchiori, su richiesta del pm Alessia Tavarnesi. L’accusa contestava all’imputato due reati: l’adescamento di minorenni e anche la tentata prostituzione minorile, in quanto secondo il loro racconto l’adulto aveva chiesto loro un rapporto sessuale in cambio di denaro o di qualche dose di hashish. La richiesta di pena era stata di 8 mesi, mentre la difesa, con l’avvocato Simone Zancani, aveva contestato l’accusa, anche sottolineando che in ogni caso non ci poteva essere la consapevolezza che fossero minori. Il giudice ha assolto, ritenendo non del tutto provata la promessa di denaro. (a. zo.)