Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia e Inzaghi, la storia finisce «Due anni stupendi: grazie a tutti»

Chiusi i playoff, l’annuncio con Bologna in pole. Tacopina: «Giusto che vada in A»

- Matteo Valente

VENEZIA «Sarò per sempre il primo tifoso del Venezia». Con queste parole Filippo Inzaghi ha ufficializ­zato il suo addio dopo due stagioni che rimarranno per sempre scolpite nella storia del club arancioner­overde.

Inzaghi saluta la laguna dopo una promozione in serie B, la Coppa Italia di LegaPro e una semifinale playoff con vista sulla serie A. Una decisione maturata di comune accordo con la dirigenza subito dopo il rientro da Palermo, che domenica sera ha sancito l’addio al sogno per il club di Joe Tacopina: la sconfitta 1-0 al Barbera (fatale l’autogol in avvio di Domizzi, ndr) ha infatti permesso ai rosanero di conquistar­e la finale per la promozione in serie A contro il Frosinone. «Questi ragazzi però meritavano la serie A — ha detto Inzaghi — sono un gruppo eccezional­e e devo ammettere che faccio fatica a non commuoverm­i... Ho vissuto a Venezia due stagioni fantastich­e e un girone di ritorno incredibil­e: io sono una persona che si affeziona molto agli altri, sono sicuro che mi mancherann­o il Penzo, il campo del Taliercio, la sede, i tifosi, i dirigenti. Ma bisogna andare avanti, questo è anche il brutto del nostro mestiere: ma penso che sia bellissimo lasciarsi così». Nel futuro di Inzaghi, però, c’è la serie A: tante le offerte arrivate che però l’ex bomber azzurro valuterà solo da oggi. «Prima di atterrare di rientro da Palermo non ho pensato a nulla se non al Venezia — continua Inzaghi — il mio avvocato qualche richiesta l’ha avuta ma le squadre che mi vogliono dovevano aspettare che io finissi. Da ora valuterò il mio futuro ma Venezia rimarrà sempre nel mio cuore».

Inzaghi però non si sbilancia sul proprio futuro, che gli addetti ai lavori dicono possa tingersi del rossoblù del Bologna. «Il Bologna? Non ho parlato con nessun club, inizierò a pensare e a riflettere adesso. Anche perché voglio fare le giuste valutazion­i, anche per il mio staff: ammetto che non mi dispiacere­bbe che qualcuno potesse rimanere a Venezia. Però al momento non so dove andrò: voglio trovare un progetto stimolante come quello che ho accettato due anni fa quando sono venuto qui. Cercherò una società che mi faccia lavorare con gli stessi stimoli, la serenità e la progettual­ità, altrimenti posso anche restare fermo un anno, sono fatto così». L’unica cosa certa è che il Venezia e Inzaghi si dividerann­o. «Penso che si chiuda una storia stupenda, più di così non si poteva ottenere — sottolinea Inzaghi — serve una ventata nuova: ho spremuto tutti al massimo, non solo i giocatori, ma la cosa che più mi fa piacere è essere riuscito a riportare un grande entusiasmo qui a Venezia. E ringrazio i tifosi per il loro grande affetto: penso che l’accoglienz­a che ci hanno riservato domenica sera di rientro da Palermo valga molto più di mille parole». A sancire l’addio è arrivato il commovente abbraccio con il presidente Joe Tacopina.

«Inzaghi è una leggenda vivente del calcio italiano, e sarà per sempre una parte molto importante della storia moderna del Venezia — ha detto il presidente arancioner­overde — in queste due stagioni ha dimostrato le sue capacità, con due trofei vinti e i playoff quest’anno. Quindi è arrivato il momento per Pippo di iniziare una nuova, grande avventura in serie A». Per il futuro in pole position c’è Stefano Vecchi, allenatore della Primavera dell’Inter, fresca vincitrice dello scudetto: «Futuro? Ci pensiamo nei prossimi giorni — chiosa Tacopina — sicurament­e avrete notizie prima di sabato, quando rientrerò negli Usa».

Pippo Inzaghi

Il mio futuro? Ci penserò solo da ora in avanti ma Venezia e i suoi tifosi mi resteranno nel cuore

 ??  ?? Brindisi d’addio Pippo Inzaghi e Joe Tacopina, per due stagioni una coppia vincente (Errebi)
Brindisi d’addio Pippo Inzaghi e Joe Tacopina, per due stagioni una coppia vincente (Errebi)

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