Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Banda nigeriana padrona dell’area una mafia che va colpita al cuore»
MESTRE «La situazione tra via Piave e via Ulloa è fuori controllo». Gianfranco Bettin, presidente della municipalità di Marghera, interviene a qualche giorno dalla serie di episodi che hanno coinvolto alcuni spacciatori. L’ultimo è un’aggressione ai danni di un gruppo di turisti vicino alla stazione ferroviaria, «colpevoli» di essersi fermati in una zona occupata dai pusher. «Servono interventi drastici. Bisogna colpire al cuore questa specie di mafia – dice Bettin -. Colpirla nel denaro, sequestrando i conti; nelle proprietà, requisendo negozi e alloggi trasformati in covi e centrali di spaccio; nell’agibilità, revocando permessi di soggiorno; nella libertà, con tutti gli arresti necessari». Gli scambi tra pusher e clienti avvengono a qualsiasi ora del giorno nelle zone limitrofe alla stazione sia a Mestre che a Marghera. Il presidente della municipalità insiste sulla necessità di liberare i luoghi «di cui questa banda è padrona». «Non possiamo permetterci di perdere il controllo di parti di città – conclude -. Vanno istituiti presidi permanenti. E va reimpostata una politica di prevenzione e gestione delle dipendenze. Non possiamo più sopportare che Mestre sia la capitale italiana delle morti per eroina, una tragedia per la città, una vergogna per le istituzioni». I decessi in provincia nell’ultimo anno sono stati una quindicina. (e. bir.)