Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Canottiera, bermuda e infradito in aula Il giudice caccia il teste: «Torni più vestito»

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Doveva testimonia­re in un processo in cui l’imputato è un quarantenn­e di Dolo, accusato di aver minacciato un paio di amici nella notte di Pasqua del 2015, anche esplodendo un colpo di pistola in aria. Era un testimone chiamato proprio dal difensore dell’imputato, l’avvocato Annamaria Marin, ma quando è entrato in aula con una canottiera, le bermuda e un paio di ciabatte infradito ai piedi, il giudice Claudia Gualtieri lo ha squadrato e lo ha letteralme­nte «cacciato», dopo avergli spiegato che quello era un tribunale e che quindi era richiesto un abbigliame­nto decisament­e più consono al luogo, che non è certo una spiaggia o un parco cittadino. Tra l’altro poi, una volta uscito testimone, che avrebbe detto di essere mortificat­o e che essendo la prima volta che veniva in tribunale non aveva pensato a un dress code, il giudice ha rinviato l’udienza a novembre, infilando un altro commento piccato: «Magari in quel mese tornerà più vestito». (a. zo.)

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