Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Con la Lega solo al governo ai ballottaggi non daremo alcuna indicazione di voto»
VENEZIA Il politologo Paolo Feltrin lo ripete da settimane: ai ballottaggi sarà il Movimento 5 Stelle l’ago della bilancia. Il suo elettorato deciderà l’esito, non i dirigenti perché la linea 5S resta quella originaria: «Non vi sarà nessuna indicazione di voto sul ballottaggio perché gli elettori sono liberi di votare come credono. Il voto è dei cittadini. E noi manteniamo la linea di non fare apparentamenti fin dal 2008», ribadisce il deputato Federico D’Incà.
Onorevole D’Incà, uno dei vostri candidati sindaco, prima del voto di domenica, ha detto che la Lega già lo considerava un alleato. Lui è stato chiaro: niente appoggi a nessuno. Però col Carroccio adesso governate, no?
«Insieme al governo sì, per il bene del paese. Ma il contratto non vale per il livello regionale e comunale. Per coerenza e serietà, se ci presentiamo da soli con i nostri simboli, programmi e idee per cambiare, poi non facciamo alleanze. Siamo due realtà diverse e rappresentiamo due elettorati i diversi. Per il bene del paese, ripeto, con molta fatica abbiamo cercato mettere insieme, limare, smussare, i due programmi».
Insomma con la Lega solo a mali estremi?
«Non è a mali estremi: era per dare un governo. Ma nel sistema di voto comunale noi non andiamo a chiedere agli altri partiti di votarci, quindi...»
Alle politiche M5s fa il boom e invece alle comunali i voti sono un quarto. Non sarà che gli elettori considerano la propria città con maggiore cautela e invece se si tratta del Parlamento sono disposti a sperimentare?
«Intanto noi abbiamo una sola lista e tutti gli altri candidati quattro o cinque e questo limita un voto che a livello nazionale è più importante. Certo, dobbiamo migliorare la strutturazione in modo che gli elettori possano riconoscersi di più nel movimento anche a livello locale. Dopo Mira, governiamo Chioggia e Sandrigo: siamo giovani e cerchiamo di costruire una rete di attivisti e amministratori».
Torniamo al rapporto con la Lega. Vista l’alleanza al governo, un elettore 5s al secondo turno potrebbe votare il candidato del Carroccio. Non c’è timore che, alla fine, queste libere associazioni drenino consensi?
«Non ho paura di essere cannibalizzato dalla Lega. Noi portiamo avanti fatti concreti e ci assumiamo il rischio di non concentrarci solo sulla comunicazione: la gente è stufa di una campagna elettorale permanente e vuole fatti. Noi siamo concentrati sui fatti, sul cambiamento del paese e lo vedremo nella prossima legge di bilancio e con la proposta sui vitalizi che porteremo alla Camera. E spero che al termine di questo percorso di governo ci sia riconosciuto alle prossime elezioni il merito di aver creduto a questa iniziativa».
Territori Siamo giovani, ora dobbiamo impegnarci per far crescere una rete di attivisti e amministratori locali