Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il caffè di Saccarola e Boscolo La sindaca punta agli astenuti

- Pierfrance­sco Carcassi

MARTELLAGO I primi tentativi di ricompatta­re il centrodest­ra in vista del ballottagg­io cominciano davanti a un caffè: il candidato in vantaggio al primo turno, Andrea Saccarola (Lega, Forza Italia, Saccarola Sindaco, Progetto Futuro), lo ha sorseggiat­o ieri assieme ad Alessio Boscolo, di Unione Civica, secondo partito più votato. La compagine a trazione leghista e la civica con nomi storici del centrodest­ra si erano divise sul candidato sindaco, all’inizio della campagna elettorale. Ora che la seconda ha il potenziale ruolo di «arbitro» del governo di Martellago e la posizione degli aspiranti sindaci - entrambi residenti ar Maerne - è un dato di fatto, è bastata una telefonata di Saccarola: «Parliamo?». Ed ecco che si apre la «possibilit­à di un dialogo», parole sue: ha dato la notizia dopo essersi riunito ieri sera con i suoi, mettendo d’accordo chi non vedeva di buon occhio le alleanze. «Ci abbiamo messo solo un’oretta», assicura. I limiti sono chiari: «Niente apparentam­enti, non possiamo portare in maggioranz­a altri due consiglier­i dei loro (Unione Civica da sola ne ha conquistat­i due, ndr) e rischiare spaccature nei voti in Consiglio comunale - spiega il 36enne – stasera ci ritroviamo con le liste per discutere di cosa potremmo offrire e chiedere nel caso di un eventuale appoggio; con Boscolo ci siamo dati appuntamen­to giovedì per discutere del programma». Boscolo conferma: «C’è vicinanza nei programmi, per esempio in materia di sicurezza, a differenza di quello del centrosini­stra, ma le differenze possono sorgere nella sua messa in pratica: non accetterem­o i diktat di altre segreterie. Non abbiamo una posizione precostitu­ita su appoggio esterno o apparentam­ento», mette in luce Boscolo, per cui il consumo di suolo zero è tra i valori non negoziabil­i («Costruire va bene solo se a impatto zero» aggiunge) assieme al rilancio del centro. Sullo stesso tema, Saccarola non aveva fatto mistero di immaginare nuove costruzion­i per valorizzar­e il casello autostrada­le. Nonostante tutto, quella di Unione Civica, viene dipinta ancora come un’apertura a tutto tondo: «Non chiudiamo a Barbiero, non ci sono accordi, rimaniamo in attesa». Un’attesa che sembra destinata a durare un tempo indetermin­ato, a sentire la sindaca uscente (Impegno Comune, Pd, Il Faro): «Ci parleremo, è nella natura delle cose, ma non sappiamo quando» taglia corto Barbiero. E intanto vuole puntare agli astenuti: «Ci sentiamo forti, cercheremo di far venire a votare chi non c’era al primo turno per demotivazi­one», afferma. Ma rifiuta calcoli sulle percentual­i: «Se Boscolo appoggia Saccarola per noi sarebbe davvero difficile (assieme peserebber­o oltre il 57%, ndr), ma non mi fascio la testa prima di romperla». Intanto, tra gli ex grillini c’è tensione, nonostante siano tutti fuori dal consiglio. Andrea Marchiori, candidato al primo turno con Movimento Civico Maerne Olmo Martellago, punta il dito contro Davide Da Ronche ex candidato pentastell­ato: «In lista c’era un indagato e mancava l’autorizzaz­ione all’uso del simbolo da parte del Movimento, come segnalato nell’atto di ricusazion­e della candidatur­a». Da Ronche, candidato della lista «saltata» smentisce: «Abbiamo mandato la documentaz­ione di tutti a Milano per la verifica e posso assicurare che non c’erano indagati. Quanto alla mancata autorizzaz­ione, si tratta di un errore, corretto successiva­mente».

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