Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
D’Incà, il questore taglia-vitalizi «Entro l’estate»
Il nuovo questore M5S: la delibera è pronta. Nel mirino anche appalti e spese della Camera
Ameno di 48 ore dalla nomina a questore della Camera, il bellunese D’Incà (M5S) spinge sui tagli ai vitalizi pre 2012: «Ci aspettiamo ricorsi ma entro l’estate partiamo».
VENEZIA Entrare nella «stanza dei bottoni» e premerli con la soddisfazione trionfante di essere arrivato fin qui. A partire dallo spericolato taglio dei vitalizi parlamentari pre 2012, era Monti. Federico D’Incà, 42 anni, bellunese, prende il posto di Riccardo Fraccaro come questore della Camera. Con la nomina di Fraccaro al dicastero dei Rapporti col Parlamento e la presidenza di Montecitorio a Roberto Fico, tutti M5S, la triangolazione è perfetta. Nel mirino la madre di tutte le battaglie pentastellate: i vitalizi, appunto.
Onorevole D’Incà, ha già preso in mano il dossier vitalizi?
«Sono l’emblema di un passato malato. Dobbiamo ridare dignità al lavoro del parlamentare, rappresentante dei cittadini nelle istituzioni.Come questore rivesto un ruolo simile a quello di un amministratore delegato, un ruolo che è stato a lungo oscuro e che invece include funzioni importanti. Partiremo dal taglio dei vitalizi con una revisione completa su chi è uscito dal Parlamento prima del 2012 quando Monti, sì qualcosa di buono l’ha fatto, ha introdotto l’attuale sistema contributivo».
Come funzionerà concretamente l’operazione decurtazione su quelli che sono a tutti gli effetti diritti acquisiti?
«Parliamo di 2300 ex parlamentari. Qualcuno si è presentato sì e no una sola volta in aula. Ora dobbiamo dare un segnale forte ai cittadini. Ciò premesso, abbiamo ben presente il rischio ricorsi sulla norma che stiamo preparando, è una materia complessa da dipanare ma ci stiamo lavorando per renderla il più blindata possibile. Non vogliamo sia una mera operazione di facciata».
Questo è uno dei cavalli di battaglia del Movimento, un tema simbolico?
«No, non è simbolico perché significa riportare il ruolo del parlamentare alla sua funzione di servizio alla collettività».
Tornando al provvedimen- to in questione, che tempi ci sono?
«La delibera dell’Ufficio di Presidenza è quasi pronta, mi sto confrontando, naturalmente, con Fraccaro e con Fico, le prossime settimane saranno decisive ma la deadline è prima delle ferie».
Pensate di ritoccare anche l’attuale sistema contributivo applicato dal 2012 in poi? «Tutto si può migliorare» Vitalizi a parte cosa c’è nella sua agenda?
«Qui lavorano 1000 persone, professionisti fra le migliori teste pensanti del Paese, ma sul bilancio della Camera saranno verificati tutti gli appalti e le spese vive».
Ha annunciato che si occuperà anche di digitalizzazione.
«Si cambia dalla testa, e la testa è la Camera. Punteremo a una forte digitalizzazione che sarà d’esempio anche per i ministeri. La Camera sarà più reattiva e sarà più facile per i cittadini contattare i propri rappresentanti. E poi, ancora, una diversa organizzazione dei lavori in aula, più sul modello europeo a sei mesi».
Come sono state le prime 48 ore da questore?
«Insonni, ho passato ore a rispondere all’incredibile quantità di messaggi ricevuti ma si respira un’energia pazzesca, il cambiamento è a portata di mano».
E con l’ala sinistra del Movimento come va?
«Siamo cresciuti molto in fretta, dobbiamo strutturarci all’interno trovando momenti di confronto fisico non solo virtuale, così si recupera la sintesi dal basso».