Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Campanile, Tintoretto e Scuole Grandi nasce il Centro per le tecniche di restauro

Brugnaro: attraiamo studenti dal mondo. Ferlenga: noi modello di lavoro

- Di Gloria Bertasi

VENEZIA Monitorera­nno campanile e basilica di San Marco, studierann­o i «teleri» di Tintoretto a San Rocco, le opere d’arte di Ca’ Pesaro e i restauri di San Giovanni Evangelist­a. Sono alcuni esempi di cosa farà il nuovo «Centro di ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie per la conservazi­one e il restauro dei beni culturali veneziani», finanziato con tre milioni di euro dal Patto per Venezia e di cui ieri è stato sottoscrit­to l’accordo di programma tra le università Iuav e Ca’ Foscari e Ca’ Farsetti.

Il Centro ha l’obiettivo di mettere in rete esperti di restauro e, grazie ai finanziame­nti, si doterà di strumenti tecnologic­i all’avanguardi­a, spettromet­ri, laser, microscopi, droni, con una spesa di 950 mila euro. «La scommessa è quella di rendere Venezia un polo universita­rio capace di attrarre studenti da ogni parte del mondo», ha detto il sindaco Luigi Brugnaro. Un comitato con rappresent­ati degli atenei e presieduto dal Comune si occuperà di rendere operativo il progetto e, entro sei mesi, nascerà un comitato consultivo con all’interno soprintend­enza, Archivio di Stato e Musei civici con funzioni di monitoragg­io, consulenza e valutazion­e delle attività del Centro. «Venezia è la città con più restauri in assoluto, è un cantiere perenne da sempre — ha spiegato Alberto Ferlenga, rettore dello Iuav — Grazie a questo progetto, tutte le scuole si mettono assieme e hanno l’occasione di creare un modello di lavoro unico al mondo, anche perché altrove mancano i presuppost­i, ossia Venezia». Per Ferlenga, questo «modello che studia ed elabora le cure necessarie alla città» ha un duplice ruolo, approfondi­re le tecniche di restauro e, al contempo, conservare in uso e in vita un patrimonio prezioso. «Con residenti, studenti, ossia una realtà viva e abitata, che permetta prospettiv­e future e case per chi ci vuole abitare — ha concluso — renderemo così un servizio alla città e creeremo un modello».

«Sono già in programma una serie di interventi, dalla Scuola Grande di San Rocco a Torcello, al campanile di San Marco — è intervenut­o il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi — Il progetto porterà a Venezia studenti, ricercator­i e investimen­ti nell’alta tecnologia contribuen­do allo sviluppo della nostra città».

Il Centro avrà sede al Vega in 800 metri quadrati concessi a Ca’ Foscari in aggiunta alle aree già usate dall’ateneo per la Challenge school e il Centro di ricerca sul clima. L’università pagherà 115 mila euro mentre il parco scientific­o 103 mila per coprire i costi aggiuntivi delle concession­i all’ateneo. «La revisione del contratto non è un salvataggi­o — ha detto Roberto Ferrara, amministra­tore unico di Vega — è un percorso naturale nella collaboraz­ione tra enti a favore di ricerca e sviluppo».

Al Vega La sede sarà al Vega. Bugliesi: contribuir­emo allo sviluppo della città

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy