Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Le case e la fiera nautica Brugnaro: «Arsenale riaperto ai vaporetti»
Dibattito ai Frari, il pubblico si scalda: urla e accuse
VENEZIA «Vi siete fatti prendere in giro per troppi anni, non siete più abituati alle risposte concrete. Io sono qui per parlare a chi vuole ascoltare, e lo farò finché ce ne sarà bisogno».Ieri sera, nel patronato dei Frari, il sindaco Luigi Brugnaro ha affrontato a viso aperto i cittadini del centro storico, celebrando con un’assemblea pubblica di oltre due ore i tre anni dalla sua elezione e approfittandone per delineare progetti futuri quali quelli per l’Arsenale, che vorrebbe riaprire al passaggio dei vaporetti e trasformare in polo fieristico. Schierata attorno a lui la giunta quasi al completo. Ma il mattatore unico della serata è stato il primo cittadino, che ha sciorinato i numeri della sua amministrazione: «Abbiamo tolto 20 milioni di debito all’anno, riorganizzato la macchina comunale riducendo i dipendenti da 3200 a 2800, i dirigenti da 72 a 55, i direttori da 26 a 13. Abbiamo assunto 150 vigili, scavato 1.600 metri di canali, riparato i ponti, pulito le rive e portato la fibra ottica. Abbiamo messo a bando 100 posti auto al garage comunale e stiamo preparando posti barca sia assegnati che a tempo, e nuovi approdi tra San Giobbe, Misericordia e isole». Prima di prendere la parola, però, il sindaco ha lasciato sfilare il primo giro di domande e la situazione è presto precipitata in un battibecco collettivo che ha quasi richiesto l’intervento dei vigili, tra urla dal fondo della sala e proteste arrivate fin davanti al banco di Brugnaro («Membri del gruppo 25 aprile disposti scientemente tra la gente», la sua spiegazione) che hanno fatto intervenire anche la moglie Stefania Moretti. «Io le parlo in veneziano perché sono di qui, questa è casa mia e l’ospite è lei», ha chiosato una residente di Santa Marta preoccupata dalla possibile rimozione degli orti privati. «Sono campagnolo e ne sono orgoglioso ha replicato il sindaco - dovreste preoccuparvi più dei “veri veneziani”, delle opposizioni che polemizzano ma poi non ci sono mai. Dov’è oggi il presidente della Municipalità Martini?». Proprio il progetto per l’Arsenale suggerito da Brugnaro ha presto zittito tutti, impegnati a immaginare il futuro dell’area: «Siamo già d’accordo con il gruppo Ferretti e altri tre marchi per spostare là la fiera nautica, con tanto di pontili per le prove in acqua. Poi sarà la volta di una mostra sulla progettazione navale». La più grande suggestione è però la riapertura del passaggio per i vaporetti: «Voglio togliere la catena tra le torri, per risparmiare ai mezzi il giro davanti al Morosini. Prima però bisogna rimettere in sicurezza le rive». Torna anche l’idea delle case di lusso a Sant’Elena, negli ex cantieri Actv. Le questioni sollevate dagli oltre duecento residenti veneziani presenti sono state tante, più quotidiane: «Nei condomini ci sono troppi appartamenti turistici», «A Venezia si è persa la generazione dei 40enni, dove sono le case per loro?», «Quale progetto per la città?»; e ancora: «Camminiamo per le calli con i campanelli da bici, o non riusciamo a passare», «Siamo delusi per le promesse mai mantenute».