Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, l’era Vecchi-Angeloni Taco: «È scoccata la scintilla»
Presentata la coppia per la serie A. Il tecnico: «Un progetto condiviso»
VENEZIA La sede, sfarzosa come poche altre a Venezia, è quella dell’Hotel Monaco & Gran Canal, una location che porta bene perché ricorda il giorno dello sbarco in laguna di Joe Tacopina nel 2015.
E il clima è quello dei giorni migliori perché, nonostante si volti pagina dopo la gestione Perinetti-Inzaghi in modo definitivo e con Leandro Rinaudo presentato a Cremona come nuovo ds grigiorosso, il contratto triennale fatto sottoscrivere a Valentino Angeloni e a Stefano Vecchi è il segnale che si vuole aprire un capitolo nuovo. Senza stravolgere nulla, ma allo stesso tempo ringiovanendo la squadra con l’inserimento, passo dopo passo, dei migliori profili in campo internazionale da far crescere senza fretta. A voler trovare un paragone, il nuovo ds del Venezia è una sorta di Monchi (il ds della Roma), specialista in plusvalenze, nella scoperta di talenti sconosciuti da valorizzare, portati in prima squadra per poi rivenderli nel momento giusto senza depauperare il patrimonio tecnico della squadra e creando un valore attorno al quale aggiungere i nuovi tasselli.
«Angeloni è un profilo di livello internazionale — sorride Tacopina — mi è stato fortemente raccomandato dal capo scout del Real Madrid. Una volta prese le prime informazioni, ho ricevuto solo feedback positivi. Sin dal primo incontro è scoccata subito la scintilla, quando poi ho chiesto ad Andrea Rogg cosa ne pensasse ho scoperto che avevano lavorato insieme a Firenze. E il suo sorriso ha detto tutto. Angeloni incarna la figura del ds moderno, con enorme competenza tecnica anche in campo internazionale e capacità di fare propria la nostra filosofia, quella che ci ha portato in due anni a riconquistarci la serie B e al terzo a sfiorare la promozione in serie A. Quanto a Vecchi, ci ho messo trenta minuti a capire che era la persona giusta. Nel giorno in cui ci siamo incontrati per la prima volta, è comparso un articolo su di lui in cui veniva definito l’oro dell’Inter. Ha vinto tutto con la Primavera ed è l’uomo giusto per poter proseguire qui il lavoro di Inzaghi».
Angeloni ha citato Icardi, Cuadrado e Zielinski fra i suoi colpi del passato, ma ha aggiunto: «Non mi piace parlare di scoperte personali — chiosa l’ex Atalanta — conosco Rogg per averci lavorato a Firenze e potrete farvi confermare che il lavoro di squadra porta a risultati importanti. La base è valida, abbiamo tutti giocatori sotto contratto tranne Domizzi, con cui stiamo parlando. L’idea è di lavorare inserendo qualche profilo importante senza stravolgere il gruppo». Vecchi, dal canto suo, ha ringraziato Tacopina della fiducia concessagli e ha tracciato la strada per il futuro. «Prima di fare le valigie — ha sorriso — ho salutato Massimo Moratti, che mi ha ricordato i tempi in cui prestò Alvaro Recoba al Venezia e perse 3-0 al Penzo... Sono stato subito contagiato dall’entusiasmo e dalla condivisione del progetto. Non so quando, ma ci sarà un giorno in cui questa squadra tornerà ai livelli di un tempo. C’è tutto per tornare grandi. Avevo bruciato le tappe a suo tempo, a Carpi non andò bene pur con la squadra ai confini dei playoff. Un incidente di percorso che mi ha permesso di ricominciare. E di arrivare sin qui in questa grande società».
Insomma, le premesse sembrano davvero interessanti. E il Venezia è già pronto a rilanciare l’assalto verso l’Olimpo del calcio.
Valentino Angeloni La base è valida, l’idea di base è qualche innesto senza stravolgimenti: il lavoro di squadra paga