Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bea e Grace, la storia infinita di due cani
Hanno vissuto insieme: la prima si è ammalata, la seconda non ha retto al dolore
ROVIGO Grace e Bea, dopo aver trascorso zampa a zampa 10 anni di avventure in giro per il mondo se ne sono andate a breve distanza l’una dall’altra. Le due cagnoline rodigine, protagoniste di una storia di vita e di amicizia (in foto), fanno riflettere su come la sofferenza sia vissuta profondamente anche dagli animali. Grace, la più anziana è morta per un tumore al cervello. Bea ha rifiutato il cibo e pochi giorni dopo si è spenta, uccisa dal dolore.
ROVIGO Hanno condiviso la stessa cuccia in Egitto e in Veneto, sempre vicine e affiatate, sino all’ultimo. Grace e Bea, dopo aver trascorso zampa a zampa 10 anni di avventure in giro per il mondo se ne sono andate a breve distanza l’una dall’altra. Le due cagnoline rodigine, protagoniste di una storia di vita e di amicizia a quattro zampe, fanno riflettere su come la sofferenza e il dolore siano vissute profondamente anche dagli animali.
Grace, incrocio tra un Golden Retriever e il cane del deserto è morta, a 13 anni, il 31 maggio scorso, e Bea, Bovara del Bernese di 10 anni, è morta 13 giorni dopo per la solitudine e il dolore. Non è riuscita a superare la scomparsa della sua compagna pelosa. A raccontare la loro storia, con la voce rotta dall’emozione, è la loro padrona, Fabia Zoppellaro, che le ha volute al proprio fianco, sempre. «Ero disposta anche a cambiare lavoro, al Cairo, anni fa — racconta — non potevo sopportare l’idea di non averle vicino. Lavoravo nel settore del turismo in un hotel, poi fortunatamente la loro presenza in ufficio non ha creato problemi». Bea e Grace durante la trasferta in Africa della loro padroncina hanno vissuto anche il periodo della rivoluzione egiziana. E ciò nonostante, fedeli e obbedienti, hanno sempre resistito a tutti i cambiamenti e le situazioni di emergenza. «Quando di notte i caccia minacciavano le case ed eravamo costretti a salire sui tetti, Bea e Grace silenziose mi seguivano senza ribellarsi e si adattavano alla situazione. Non credo sarebbe stata la stessa vita senza di loro».
Dall’Africa al Veneto le due cucciolone hanno saputo conquistare con il loro sguardo dolce e affettuoso il cuore di molte persone quando la loro padrona le portava a passeggio. A Rovigo erano diventate delle star. Una ciotola d’acqua fresca e qualche crocchetta erano sempre a disposizione quando al mattino Fabia le conduceva in centro per l’immancabile passeggiata. E tra uno scodinzolìo e una carezza Bea, che era la più golosona, riusciva sempre a ottenere del cibo. «Era insaziabile — racconta Zoppellaro — contrariamente a Grace. Margherita, la proprietaria del panificio di piazza Annonaria, quando mi vedeva arrivare preparava sempre un tozzo di pane e dell’acqua per dare loro il benvenuto». Ma Bea e Grace erano solite rinfrescarsi dopo le sfaticate a quattro zampe anche vicino alla fontana di piazza Roma. Prima di ritornare a fare altre marachelle, come nei cartoni animati. «A settembre scorso — ricorda Fabia — al mercato europeo l’invitante profumo di salsicce di una bancarella proveniente dall’Austria catturò l’olfatto di Bea. In men che non si dica, fuggita al mio sguardo, se n’è ritornata con una fila di salsicce che si è divorata in un baleno».
Ma i ricordi sono tanti anche per Grace, la più anziana. Una trovatella giocherellona chiamata così per la sua grazia nei movimenti, nonostante il peso oltre i 30 chili. Lei ad ottobre dell’anno scorso si è ammalata. Un tumore al cervello. Di lì la cagnolona si è lentamente spenta, sino a non mangiare più nulla. Bea l’ha sostenuta e affiancata sino all’ultimo dei suoi giorni, il 31 maggio scorso. Poi il giorno di Sant’Antonio, due settimane più tardi, anche Bea, silenziosamente se n’è andata. «Bea non è sopravvissuta — rivela Zoppellaro — dopo la morte della sua compagna a quattro zampe, se n’è andata. Ora sono da sola, prima di prendere un altro cucciolo aspetterò un po’. Ho bisogno di metabolizzare questa perdita, che a molti potrà sembrare banale ma che banale non è». Di questa storia, alla fine una morale c’è, secondo la padroncina di Bea e Grace. «Ci sono quattro categorie al mondo che vanno tutelate, in particolar modo perché indifesi: gli anziani, i bambini, gli animali e l’ambiente. Le persone vanno sensibilizzate perché l’amore nei loro confronti non ha prezzo», conclude Fabia.