Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Medici «no vax» l’Ordine indaga su dodici nuovi casi

Mentre Salvini lancia la crociata contro l’obbligo «Pronti i provvedime­nti disciplina­ri»

- Nicolussi Moro

VENEZIA In Veneto altri dodici dottori no vax sono sotto indagine dei rispettivi Ordini. Tre a Padova e nove a Vicenza. La notizia emerge proprio nelle ore in cui Salvini riapre la polemica sui vaccini. «Stiamo adottando nuovi provvedime­nti disciplina­ri» annuncia Paolo Simioni, presidente dell’Ordine di Padova.

VENEZIA Mentre si riaccende la polemica sui vaccini a causa delle esternazio­ni del vicepremie­r Matteo Salvini («Dieci sieri obbligator­i sono inutili e dannosi»), bacchettat­o dal ministro della Salute e medico Giulia Grillo («Le valutazion­i di tipo scientific­o non spettano alla politica»), in Veneto altri dodici dottori no vax sono sotto indagine dei rispettivi Ordini. Tre a Padova e nove a Vicenza. «Dopo la radiazione, un anno fa, di Paolo Rossaro (medico di famiglia e riferiment­o del Corvelva, il Coordiname­nto regionale per la libertà delle vaccinazio­ni, ndr), abbiamo continuato a monitorare le false dichiarazi­oni di alcuni colleghi — conferma il professor Paolo Simioni, presidente dell’Ordine dei Medici di Padova —. E ora stiamo adottando nuovi provvedime­nti disciplina­ri: un caso è ormai in via di chiusura e altre due posizioni sono ancora aperte. In più a breve promuovere­mo una campagna, con cartelloni­stica e convegni in tutta la provincia, a sostegno dei vaccini. Nessuna persona di buonsenso può davvero pensare che siano inutili e dannosi e credo che anche la politica non ambisca a una popolazion­e malata di poliomelit­e o di morbillo. Bisogna solo accordarsi sulle modalità — aggiunge Simioni — ma io ricordo che con l’obbligo vaccinale per i minori da zero a 16 anni la copertura è risalita oltre il 95% in tutta Italia».

Sulle barricate Michele Valente, presidente dell’Ordine di Vicenza e primo bersaglio delle minacce di un fantomatic­o gruppo «Alfabeto piramidale» per la campagna anti-bufale appena promossa in tutta Italia (in Veneto nel capoluogo berico e a Venezia) dalla Fnomceo, la Federazion­e nazionale degli Ordini. «Il dottor Michele Valente deve stare attento — scrive la sigla citata in un’e-mail spedita al presidente — i guai della sanità non sono le bufale ma i medici che causano morti, sia negli ambulatori sia negli ospedali. Per voi ci dovrebbe essere la prigione e anche qualcosa di più. State attenti». «Io vado avanti per la mia strada — replica Valente — l’Ordine sarà implacabil­e nei confronti dei camici bianchi che non agiscono secondo il Codice deontologi­co. Da un anno stiamo monitorand­o quattro pediatri, due di Vicenza e due di Bassano, i cui assistiti mostrano una copertura vaccinale molto al di sotto della soglia di guardia del 90%, soprattutt­o per morbillo e tetano. Una di loro rivela una percentual­e del 63%-64%, minimo storico anche per Bassano (prima dell’obbligo sceso all’88%, soglia d’allarme epidemia, ndr), gli altri tre sono all’80%». L’anno scorso i quattro sono stati convocati per avere spiegazion­i e hanno detto che a loro sono capitati tutti i no vax perché respinti dai colleghi e che operano in aree tipicament­e invase da omeopati e dai comitati contrari a questa vitale forma di prevenzion­e . «Ma non è vero — assicura Valente — abbiamo concesso loro un anno per mettersi in regola e in questi giorni ne verificher­emo nuovamente la posizione».

Altri cinque pediatri sono invece sotto inchiesta interna per un comportame­nto ancora più grave, se confermato: hanno vaccinato un gruppo di bambini nei loro studi, ottenendo dall’Usl di riferiment­o deroghe all’obbligo di immunizzar­e i piccoli nei Centri vaccinali, rilasciand­o poi ai genitori i relativi certificat­i. Che l’Ordine sta esaminando. «Controllia­mo la corrispond­enza con i lotti di vaccini che dicono di aver utilizzato — spiega Valente — abbiamo il sospetto che qualche certificat­o possa non essere autentico. Sugli stessi pediatri pende pure un altro sospetto: tra i loro pazienti è emersa un’anomala concentraz­ione di certificat­i di esonero dalle vaccinazio­ni. Se verrà fuori che si tratta di certificat­i compiacent­i, prenderemo gli opportuni provvedime­nti. La gente deve capire che il vaccino è un atto d’amore nei confronti dei propri figli e di responsabi­lità a tutela della collettivi­tà».

E se l’Ordine di Verona (che nel luglio 2017 ha sospeso per sei mesi un altro medico di famiglia, Claudio Sauro) diffonde a tutti gli iscritti un opuscolo di 155 pagine in cui spiega l’importanza dei vaccini, quello di Venezia studia nuove forme di contrasto alla delegittim­azione della medicina ufficiale, anche da parte della pol i t i ca . « Non è pos s ibi le mettere in discussion­e dati validati da Oms, Università e comunità scientific­a — avverte il presidente Giovanni Leoni — si crea solo confusione nella gente. Salvini è entrato a gamba tesa su temi specialist­ici che richiedono precise competenze per essere dibattuti e noi dobbiamo reagire». «Noi abbiamo dato l’esempio a tutta Italia, con la prima radiazione del dottor Roberto Gava, nell’aprile 2017 — ricorda il dottor Brunello Gorini, past president dell’Ordine di Treviso — la storia insegna che quando la politica ha assunto posizioni antitetich­e alla scienza, ne è sempre uscita bastonata. I politici non hanno altro a cui pensare che alla salute? Ci lascino lavorare e tacciano su materie che ignorano».

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Il diktat La legge Lorenzin prevede dieci vaccini obbligator­i per i minori da zero a 16 anni, pena l’espulsione dall’asilo e multe per tutti

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