Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Medici «no vax» l’Ordine indaga su dodici nuovi casi
Mentre Salvini lancia la crociata contro l’obbligo «Pronti i provvedimenti disciplinari»
VENEZIA In Veneto altri dodici dottori no vax sono sotto indagine dei rispettivi Ordini. Tre a Padova e nove a Vicenza. La notizia emerge proprio nelle ore in cui Salvini riapre la polemica sui vaccini. «Stiamo adottando nuovi provvedimenti disciplinari» annuncia Paolo Simioni, presidente dell’Ordine di Padova.
VENEZIA Mentre si riaccende la polemica sui vaccini a causa delle esternazioni del vicepremier Matteo Salvini («Dieci sieri obbligatori sono inutili e dannosi»), bacchettato dal ministro della Salute e medico Giulia Grillo («Le valutazioni di tipo scientifico non spettano alla politica»), in Veneto altri dodici dottori no vax sono sotto indagine dei rispettivi Ordini. Tre a Padova e nove a Vicenza. «Dopo la radiazione, un anno fa, di Paolo Rossaro (medico di famiglia e riferimento del Corvelva, il Coordinamento regionale per la libertà delle vaccinazioni, ndr), abbiamo continuato a monitorare le false dichiarazioni di alcuni colleghi — conferma il professor Paolo Simioni, presidente dell’Ordine dei Medici di Padova —. E ora stiamo adottando nuovi provvedimenti disciplinari: un caso è ormai in via di chiusura e altre due posizioni sono ancora aperte. In più a breve promuoveremo una campagna, con cartellonistica e convegni in tutta la provincia, a sostegno dei vaccini. Nessuna persona di buonsenso può davvero pensare che siano inutili e dannosi e credo che anche la politica non ambisca a una popolazione malata di poliomelite o di morbillo. Bisogna solo accordarsi sulle modalità — aggiunge Simioni — ma io ricordo che con l’obbligo vaccinale per i minori da zero a 16 anni la copertura è risalita oltre il 95% in tutta Italia».
Sulle barricate Michele Valente, presidente dell’Ordine di Vicenza e primo bersaglio delle minacce di un fantomatico gruppo «Alfabeto piramidale» per la campagna anti-bufale appena promossa in tutta Italia (in Veneto nel capoluogo berico e a Venezia) dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini. «Il dottor Michele Valente deve stare attento — scrive la sigla citata in un’e-mail spedita al presidente — i guai della sanità non sono le bufale ma i medici che causano morti, sia negli ambulatori sia negli ospedali. Per voi ci dovrebbe essere la prigione e anche qualcosa di più. State attenti». «Io vado avanti per la mia strada — replica Valente — l’Ordine sarà implacabile nei confronti dei camici bianchi che non agiscono secondo il Codice deontologico. Da un anno stiamo monitorando quattro pediatri, due di Vicenza e due di Bassano, i cui assistiti mostrano una copertura vaccinale molto al di sotto della soglia di guardia del 90%, soprattutto per morbillo e tetano. Una di loro rivela una percentuale del 63%-64%, minimo storico anche per Bassano (prima dell’obbligo sceso all’88%, soglia d’allarme epidemia, ndr), gli altri tre sono all’80%». L’anno scorso i quattro sono stati convocati per avere spiegazioni e hanno detto che a loro sono capitati tutti i no vax perché respinti dai colleghi e che operano in aree tipicamente invase da omeopati e dai comitati contrari a questa vitale forma di prevenzione . «Ma non è vero — assicura Valente — abbiamo concesso loro un anno per mettersi in regola e in questi giorni ne verificheremo nuovamente la posizione».
Altri cinque pediatri sono invece sotto inchiesta interna per un comportamento ancora più grave, se confermato: hanno vaccinato un gruppo di bambini nei loro studi, ottenendo dall’Usl di riferimento deroghe all’obbligo di immunizzare i piccoli nei Centri vaccinali, rilasciando poi ai genitori i relativi certificati. Che l’Ordine sta esaminando. «Controlliamo la corrispondenza con i lotti di vaccini che dicono di aver utilizzato — spiega Valente — abbiamo il sospetto che qualche certificato possa non essere autentico. Sugli stessi pediatri pende pure un altro sospetto: tra i loro pazienti è emersa un’anomala concentrazione di certificati di esonero dalle vaccinazioni. Se verrà fuori che si tratta di certificati compiacenti, prenderemo gli opportuni provvedimenti. La gente deve capire che il vaccino è un atto d’amore nei confronti dei propri figli e di responsabilità a tutela della collettività».
E se l’Ordine di Verona (che nel luglio 2017 ha sospeso per sei mesi un altro medico di famiglia, Claudio Sauro) diffonde a tutti gli iscritti un opuscolo di 155 pagine in cui spiega l’importanza dei vaccini, quello di Venezia studia nuove forme di contrasto alla delegittimazione della medicina ufficiale, anche da parte della pol i t i ca . « Non è pos s ibi le mettere in discussione dati validati da Oms, Università e comunità scientifica — avverte il presidente Giovanni Leoni — si crea solo confusione nella gente. Salvini è entrato a gamba tesa su temi specialistici che richiedono precise competenze per essere dibattuti e noi dobbiamo reagire». «Noi abbiamo dato l’esempio a tutta Italia, con la prima radiazione del dottor Roberto Gava, nell’aprile 2017 — ricorda il dottor Brunello Gorini, past president dell’Ordine di Treviso — la storia insegna che quando la politica ha assunto posizioni antitetiche alla scienza, ne è sempre uscita bastonata. I politici non hanno altro a cui pensare che alla salute? Ci lascino lavorare e tacciano su materie che ignorano».