Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Asco Holding, il piano-bis dei sindaci e quello della Lega di rivedere la Madia

- Gianni Favero

TREVISO I prossimi trenta giorni per Asco Holding, la spa controllat­a da 90 Comuni e che detiene il 61,5% della quotata Ascopiave, saranno decisivi per uscire dal fuori gioco in cui si è trovata con la Legge Madia. In una partita che volge al termine dato che, a meno di sorprese, entro settembre la questione dovrà essere superata, pena l’obbligo dei Comuni di cedere le azioni. Rischio che una cordata trasversal­e di sindaci in questi giorni cerca di evitare con una proposta lineare. La cessione della controllat­a Asco Tlc che blocca, per il carattere commercial­e, il rispetto degli obblighi della riforma sulle partecipat­e: potrebbe essere portata al voto nell’assemblea del 23 luglio. Allo stesso tempo, però, la Lega sembra tentare un decreto d’interpreta­zione autentica della stessa Madia tale da annullare, con effetto retroattiv­o, i limiti che oggi invischian­o Asco Holding e azzerare la recente decisiva sentenza del Tar.

L’argomento esige un sunto. Per far fronte alla «Madia» Asco Holding (società senza dipendenti e dunque che i Comuni soci devono dismettere) avrebbe potuto seguire due strade. Fondersi nella controllat­a Ascopiave (che da quotata, avrebbe reso accettabil­e la partecipaz­ione dei municipi) o con Asco Tlc. Sull’alternativ­a la platea dei soci, lo scorso autunno, si divide. Ma la maggioranz­a, favorevole alla seconda via – politicame­nte più seducente per gli interessi di controllo della governance a trazione leghista – indirizza il consiglio di amministra­zione in tale direzione. Cassata però ad aprile da una sentenza dei giudici amministra­tivi veneti a cui si rivolge il socio privato Plavisgas (8,6%). Da qui lo stallo, interrotto solo dalla decisione di liquidare Plavisgas (per 45 milioni) e gli eventuali altri Comuni, che ne faranno richiesta. Operazione da finanziare con un dividendo straordina­rio di Ascopiave, se il peso dei soci uscenti si contenesse entro una certa quota (soglia al 38%).

Oggi la nuova pista, suggerita da una serie di sindaci della Lega (Marco Serena, Roberto Bet, Angela Colmellere e altri) e considerat­a con simpatia da altri di area diversa (Ruggero Feltrin, Marco Della Pietra eccetera). Per Asco Holding che si libera della Tlc e resta una società interament­e pubblica, è il

Feltrin Bene la svolta Chiediamo da anni di discutere la strategia

senso, oltre a superare la Madia diventereb­be più facile anche dialogare con altre società di servizio (acqua, rifiuti) con la stessa natura. «Chiediamo da anni di ragionare sul futuro dell’universo Asco – ricorda Feltrin – ma ci è sempre stato negato».

Ma se intanto la Madia fosse modificata rendendo inutile anche questa soluzione? In merito a chi stia mettendo mano alla Madia si parla del senatore Sonia Fregolent e dal sottosegre­tario all’economia Massimo Bitonci. Il quale però nega: «Bugia, io mi occupo di fisco». Fregolent da parte sua, conta nel Consiglio di Stato e cioè in un pronunciam­ento che rovesci la sentenza del Tar. Ma anche questo, al pari dell’altra soluzione, equivarreb­be a sconfessar­e l’accordo per liquidare Plavisgas.

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