Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Olimpiadi, schiaffo del ministro M5S «Meglio Torino»

La candidatur­a di Cortina e delle Dolomiti relegata in seconda fila Toninelli si schiera. Zaia: il governo chiarisca

- Viafora

Il movimento Cinque Stelle si schiera per la candidatur­a olimpica di Torino, il ministro Toninelli l’ha messo per iscritto. E i mugugni della Lega sono per Milano, non per Cortina. Zaia non molla ma mette le mani avanti: «In ogni caso il governo spieghi i motivi delle sue scelte, che siano leggibili da tutti».

VENEZIA È come se fossimo ad una tappa di pianura del Giro. Roba da finisseur. E ci trovassimo all’ultimo chilometro, quando si formano i «treni» delle squadre che devono lanciare la volata al loro campione. È che qui parliamo di Olimpiadi. Anzi, meglio: della partita legata alla scelta della località italiana, che dovrà cercare di battere la concorrenz­a internazio­nale per ottenere i Giochi invernali del 2026. E il punto è questo: che a pochi giorni dalla data — il 10 luglio — nella quale il Coni indicherà il proprio cavallo di battaglia, sfogliando una rosa di tre nomi (Milano, Torino e, appunto, Cortina d’Ampezzo), dalla curva è spuntato un solo «treno», già ben compatto e allineato. Cioè quello del M5S, che si è messo a spingere con tutte le forze proprio per il Comune amministra­to dal 2016 da Chiara Appendino. Torino, appunto. Domenica il Movimento ha calato l’asso più pesante, quello del ministro alle Infrastrut­ture Danilo Toninelli. Che su Twitter ha affermato: «Efficienza, sostenibil­ità ambientale e risparmio non c’è soluzione migliore di Torino per le Olimpiadi 2026. Sarà kermesse sfavillant­e, ma all’insegna di riqualific­azione e riutilizzo, no nuove cattedrali nel deserto». Una presa di posizione nettissima — la prima in questo senso di un esponente di governo —, che era stata anticipata di qualche ore, tra l’altro, da quella di un altro calibro da novanta della flottiglia pentastell­ata al governo, ovvero il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro («Abbiamo bisogno di investimen­ti produttivi e modelli economicam­ente virtuosi, a basso impatto ambientale — aveva dichiarato il ministro veneto/ trentino — puntando sulla rigenerazi­one e il riuso degli impianti»). Milano e Cortina al palo, dunque? È ancora presto per darlo per certo, perché prima della nomina ufficiale restano ancora alcuni passi importanti. Tuttavia, fuori da ogni ipocrisia, sembrerebb­e proprio che le cose si stiano mettendo in questo modo. Il fatto è che la Lega, sin dall’inizio, rispetto a questa vicenda si è trovata a muoversi su un terreno minato. Prima con l’interrogat­ivo che riguardava Milano, capoluogo della Lombardia leghista governata da Attilio Fontana, è vero; ma è anche Comune del sindaco Pd Giuseppe Sala. E poi con la faccenda Cortina, località tirata fuori dal cappello all’ultimo dal governator­e Luca Zaia. Da che parte stare? Ed è all’interno di queste incertezze che si è infilato il «treno» grillino. Non senza imbarazzi all’interno della coalizione di governo.

«Sulle Olimpiadi l’esecutivo parlerà presto e parlerà chi deve parlare — ha dichiarato ieri il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti — Tutti ovviamente hanno speranze e auspici però sappiamo che dobbiamo prendere una decisione a breve, ci confronter­emo e a brevissimo, vi diremo che cosa pensa il governo. Forse anche prima del 10 luglio». Ma subito l’ha incalzato proprio lo stesso Zaia, che tra l’altro oggi a Palazzo Balbi vedrà il sindaco di Cortina Giampietro Ghedina per limare gli ultimi dettagli sul dossier da inviare entro il 3 luglio al Coni: «Chiediamo che le decisioni assunte siano chiarament­e leggibili da tutti i cittadini — ha dichiarato il governator­e — con parametri certi circa il rispetto dell’ambiente, il riuso, i costi, la diffusione territoria­le, la location». Ma l’aria che tira per la Regina non sembra delle migliori. E bastava leggere le parole rilasciate ieri del segretario della Lega lombarda, Paolo Grimoldi, per capirlo: «Se il governo scegliesse Torino? Non penso che ci sarebbero mal di pancia — ha risposto —. E penso che anche il Veneto di Zaia potrebbe collaborar­e. Non ci sono veti, cerchiamo piuttosto di metterci d’accordo per il bene di tutti».

Dieci luglio

È la data entro cui governo e Coni dovranno decidere su quale città puntare

 ??  ??
 ??  ?? AsseLa sindaca di Torino Chiara Appendino in auto assieme al ministro per le Infrastrut­ture e i Trasporti, Danilo Toninelli. Entrambi sono esponenti del Movimento Cinque Stelle
AsseLa sindaca di Torino Chiara Appendino in auto assieme al ministro per le Infrastrut­ture e i Trasporti, Danilo Toninelli. Entrambi sono esponenti del Movimento Cinque Stelle

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy