Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’azienda che dona una mensilità a chi fa un figlio

Timori per la linea M5S. «Non solo Pedemontan­a, opere fondamenta­li»

- Giacomo Costa

PADOVA In controtend­enza, un imprendito­re padovano, Luigi Sposato, patron della Eurointeri­m, ha stanziato un fondo da 50 mila euro dedicato a tutti i lavoratori interinali che tra il 2018 e il 2019 avranno un figlio. «Credo nell’importanza di avere figli, un dipendente con un bimbo è più responsabi­le, più felice e quindi lavora meglio».

VENEZIA «Se non vengono completate le grandi opere in Veneto tutto resterà com’è oggi, il cambiament­o lo noteremo quando le aziende inizierann­o a chiudere perché non riuscirann­o a tenere il passo. Questi progetti non servono a creare un vantaggio, piuttosto ad eliminare un handicap». Matteo Zoppas, presidente di Confindust­ria Veneto, non ha dubbi: i cantieri per le infrastrut­ture regionali vanno completati, non rallentati. E la partita per le Olimpiadi a Cortina va giocata fino in fondo.

Da Belluno a Vicenza, gli imprendito­ri che operano nel territorio parlano con una voce sola e raccontano la necessità di migliori collegamen­ti e di uno sviluppo ragionato e costante, in aperto contrasto con chi, dai banchi del consiglio regionale, critica la «megalomani­a del modello Veneto». Solo mercoledì era stata la volta della consiglier­a del Movimento 5 Stelle Patrizia Bartelle, che proprio sulla Pedemontan­a aveva invitato il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli – anch’egli in quota pentastell­ata – a non commettere «autogol» dando il via libera all’opera. «Chi parla in questi termini ha vissuto solo di teoria – ribatte Marcello Cestaro, numero uno del gruppo Unicomm – Vengano qui, vedranno con i loro occhi come stanno le cose. Oggi l’unica soluzione per chi si deve muovere tra Bassano e Treviso è fare il giro per Venezia, un problema non solo per i trasportat­ori ma per gli stessi dipendenti pendolari, che ogni giorno viaggiano su strade intasate dagli incidenti. Se poi rifiutiamo il progresso, tanto vale tornare alle carrozze trainate da cavalli, ma ricordiamo­ci che questa non è una partita importante per il solo Veneto, ma per tutta Italia».

Un discorso ampio, che coinvolge anche l’alta velocità, come ha ricordato l’imprendito­re Francesco Peghin, di Fondazione Nord Est: «La Pedemontan­a e la Tav sono infrastrut­ture necessarie, che vanno completate, nel rispetto dell’ambiente ma senza incertezze, se non si vuole restare tagliati fuori dai flussi commercial­i internazio­nali. Questa è un’area di grandi imprese e attività, e proprio loro stanno assicurand­o la prima, timida ripresa. È proprio quel “modello Veneto” a rappresent­are il motore dello sviluppo, se speriamo di recuperare i posti di lavoro perduti durante la crisi non possiamo arrestarlo ora».

Anche la sfida delle Olimpiadi non è da sottovalut­are, almeno nelle parole di Barbara Carron, dell’omonimo gruppo: «Torino si stava spegnendo, è rinata dopo il 2006, dopo i Giochi invernali, e ancora oggi i cittadini ricordano con nostalgia quel periodo. Qui abbiamo la possibilit­à di avere una spinta simile, sarebbe un peccato sprecarla, le ricadute positive sarebbero enormi, basti pensare all’indotto turistico, alle opere da realizzare. Certo bisogna vigilare per non ripetere gli errori del passato, come il Mose, ma fermarsi sarebbe tragico. Il ritardo della Pedemontan­a ha già fatto chiudere tante aziende. Io quando vedo i cantieri sono felice, anche se non sono i nostri». Non è ottimista Vincenzo Marinese, presidente di Confindust­ria Venezia e Rovigo: «Abbiamo perso per ragioni oscure il nucleare, se il buon giorno si vede dal mattino perderemo anche le Olimpiadi. Le infrastrut­ture poi sono centrali, e non solo quelle di cui si discute: la Romea va messa in sicurezza da troppo tempo, ma nessuno ne parla mai». Anche Paul Klotz, presidente di Despar Italia, pone l’accento sugli altri progetti attesi dal territorio: «Noi siamo organizzat­i in base alle strade che ci sono e muovendoci di notte ci risparmiam­o molti problemi. Certo che la Pedemontan­a sarebbe un migliorame­nto, ma altrettant­o fondamenta­le è la terza corsia da San Donà di Piave al Friuli: anche lì, tra incidenti e traffico, la viabilità è sempre in sofferenza».

«I Cinquestel­le hanno poca esperienza di governo locale, nessuna a livello regionale ha commentato il sottosegre­tario all’Economia Massimo Bitonci - Da quando si è insediato l’esecutivo si sono già ammorbidit­i, perché una cosa sono i programmi elettorali, un’altra l’agenda di governo. Sono sicuro che non appena capiranno l’importanza di una politica keynesiana che spinga su investimen­ti e consumi, che si sviluppi attraverso le infrastrut­ture grandi e piccole, anche loro cambierann­o idea».

Zoppas

Le grandi opere? Non creano un vantaggio ma servono a eliminare un handicap

Cestaro

Trasportat­ori e pendolari oggi viaggiano su strade intasate di incidenti

Marinese

Per ragioni oscure abbiamo perso il nucleare, perderemo anche le Olimpiadi

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy