Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I vigili mettono i sigilli al centro islamico Brugnaro: spazio abusivo
Vigili intervenuti dopo tre avvertimenti. Brugnaro: si voleva aggirare la legge
MESTRE Sigilli alla centro islamico di via Mestrina, ieri i vigili hanno chiuso gli spazi affittati dal Centro culturale Casa dell’orientamento, destinati a commercio ma trasformati a spazio religioso. «Come era evidente fino dal principio la struttura non era idonea e si voleva aggirare la legge», dice il sindaco Brugnaro.
MESTRE Sigilli alla centro islamico di via Mestrina, ieri i vigili hanno chiuso gli spazi affittati dal Centro culturale Casa dell’orientamento, destinati a commercio ma trasformati a spazio religioso. Dopo la moschea via Fogazzaro, Ca’ Farsetti impone la serrata ad un altro centro di preghiera e sempre per lo stesso motivo: abusi edilizi. «Abbiamo chiuso un centro di culto abusivo ma non è una questione di libertà religiosa — commenta il sequestro il sindaco Luigi Brugnaro — Non ci facciamo prendere in giro da nessuno. Come era evidente fino dal principio la struttura non era idonea e si voleva aggirare la legge. Pretendiamo rispetto da tutti».
Il caso del centro di via Fogazzaro, chiuso nel 2017 dopo le proteste dei residenti del condominio, e quello di via Mestrina non sono isolati tanto che a breve i vigili potrebbero presentarsi anche in via Corridoni, sempre ad Altobello, dove al civico 9 c’è la Bangla Mosque e al Centro culturale di via Paulucci, alla Cita di Marghera. Sono entrambi negozi trasformati in luoghi di culto. Nel caso specifico di via Mestrina, la Casa dell’orientamento ha avuto tutto il tempo per sistemare la situazione, la vicenda risale infatti allo scorso novembre quando il presidente dell’associazione, Mahafuj Ahmed Milu, ha chiesto un cambio di destinazione d’uso, rifiutato dallo Sportello edilizia privata sulla base delle norme regionali che impongono una convenzione con il Comune per aprire uno spazio culturale-religioso. A quel punto, l’amministrazione pensava che la questione fosse chiusa, peccato che qualche mese dopo alcuni vicini di casa del centro hanno segnalato che nell’ex negozio erano in corso lavori e si sentivano spesso rumori, simili a preghiere. A febbraio, sono scattati i controlli della polizia municipale e, di lì a poco, è arrivata la prima ordinanza che imponeva il ripristino dello stato iniziale dell’immobile. Erano stati infatti eseguiti diversi lavori alle vetrate, coperte con pannelli alti 2,30 metri e nei locali interni dove sono state ricavate tre stanze. La diffida di febbraio, inoltrata dal Comune alla Procura della Repubblica, è stata però disattesa e a marzo ne è partita una seconda che dava tre mesi di tempo per demolire le opere realizzate senza permessi. Ma niente da fare, pannelli e locali sono rimasti così come erano stati posizionati e ieri, dopo una terza comunicazione del 22 giugno a segnalare che i 90 giorni erano scaduti (e che rimanevano 48 ore per sistemare il negozio) sono intervenuti i vigili. «Il provvedimento è rigoroso ma non intende limitare la libertà di culto — dice l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin — Tutto deve avvenire nel rispetto delle norme e dei cittadini, in via Mestrina sono stati usati locali affittati per uno scopo diverso da quello a cui erano destinati, realizzando opere abusive e creando disagio ai residenti».
Tra le irregolarità evidenziate emerge che il negozio non è accessibile ai disabili, nonostante lo preveda la legge: rampe e bagni per disabili infatti sono obbligatori per le sedi delle associazioni.