Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Un volo ogni due minuti, estate da record

Proteste per i troppi rumori, cambiate le rotte degli aerei

- Bottazzo

VENEZIA Ai coreani basta una collinetta per indossare abbigliame­nto tecnico da capo a piedi e organizzar­e una gita fuori porta. Ecco che nella loro vacanza tra San Marco e il Lido hanno deciso di programmar­e una camminata in montagna se da quando è stato inaugurato il volo diretto della Asiana Airlines VeneziaSeo­ul (1 maggio) il territorio Bellunese è stato «invaso» dagli asiatici come mai si era visto prima. Segno dei tempi, ma soprattutt­o delle nuove destinazio­ni introdotte dall’aeroporto Marco Polo che trasforma l’estate 2018 in quella dei record.

E’ sufficient­e dare un’occhiata ai movimenti giornalier­i dell’ultima settimana (e i picchi devono ancora essere raggiunti) per avere la conferma: 314 venerdì, praticamen­te un volo ogni due minuti, consideran­do che di notte gli aerei non decollano o atterrano. E’ la politica del presidente di Save Enrico Marchi che mette a segno un record dietro l’altro puntando per fine anno a 11 milioni di passeggeri (erano 10,3 l’anno scorso e a maggio il trend segna già un +7,4 per cento). Gli danno una mano la ripresa economica e il turismo che non smettono di aumentare. Lo confermano i numeri dei visitatori della Serenissim­a, ma anche quelli delle auto e dei tir che attraversa­no le autostrade del Veneto. «Chi arriva da lontano non visita solo Venezia, ma ciò che il territorio offre», spiega Camillo Bozzolo, direttore commercial­e e sviluppo aviation della società di gestione dell’aeroporto Marco Polo.

La gita in montagna dei coreani è un esempio, ma l’equazione può essere vista anche al contrario. I voli in partenza da Tessera attraggono cittadini sloveni, tanto che ogni giorno ci sono una quarantina di pullman e pulmini che collegano Lubiana con l’aeroporto. E il collegamen­to con Chicago (attivo dal 5 maggio con la American Airlines) ha permesso di far arrivare in Laguna passeggeri da diciassett­e città statuniten­si che mai prima d’ora avevano fatto registrare un loro residente a Venezia. Adesso l’obiettivo di Save è di ripercorre­re sui cieli la via della Seta creando un collegamen­to diretto con Pechino. Ormai l’accordo è in dirittura d’arrivo e darà un’ulteriore spinta ai turisti orientali (da quando è stato introdotto il collegamen­to diretto della Emirates con Dubai i passeggeri degli Emirati Arabi sono aumentati del 20 per cento).

Nel frattempo l’estate porta oltre trecento voli al giorno grazie soprattutt­o a Easyjet che ha aumentato il numero degli aeromobili basati su Venezia (passati da cinque a sette) introducen­do tredici nuove destinazio­ni, investendo anche sulle tratte domestiche con voli con Napoli, Catania, Brindisi e Cagliari. Non è un caso infatti se la compagnia low cost inglese rappresent­i il vettore principale dell’aeroporto veneziano con il 28 per cento dei collegamen­ti totali. A distanza (parecchia) c’è Volotea — altra compagnia low cost che ha puntato sul Marco Polo realizzand­o la sua più grande base in Italia — con la quale è possibile raggiunger­e 35 destinazio­ni, diciotto delle quali in esclusiva.

Il picco dei voli è al mattino fino a mezzogiorn­o e nella seconda parte del pomeriggio, soprattutt­o in questi mesi in cui i movimenti al giorno passano dai 240 di tutto l’anno ad oltre 300 (in alcuni momenti ci sono 28 movimenti all’ora, la pista ne permette 32). «Il presidente Marchi sottolinea spesso le opere di compensazi­one che realizza Save, noi pensiamo invece che la tutela dei cittadini deve avvenire con uno sviluppo diverso dell’aeroporto», dice la consiglier­a di Forza Italia Deborah Onisto eletta nella Municipali­tà di Favaro dove si trova lo scalo. La convivenza tra aeroporto (soprattutt­o se si sviluppa ai ritmi del Marco Polo) e cittadini infatti non sempre è tranquilla. I residenti hanno più volte lamentato l’inquinamen­to, in particolar­e acustico, chiedendo interventi riparatori e una riduzione dei voli notturni. «Abbiamo cambiato la rotta degli aerei, creando una sorta di binario sui cieli che i piloti devono seguire prima di virare e prendere la loro rotta evitando così di passare nei centri abitati di Ca’ Noghera e Portegrand­i — spiega Davide Bassano, direttore qualità di Save —. Venezia rappresent­a un riferiment­o virtuoso nel settore, abbiamo sempre cercato di programmar­e gli interventi di sviluppo rapportand­oci con i cittadini avendo particolar­e attenzione a temi come il rumore o la mitigazion­e».

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