Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pressing delle associazioni contro i nuovi alberghi Presidio per Poveglia «Va aperta al pubblico»
Weekend all’insegna del recupero di palazzi e spazi vuoti. Dall’osteria Vida alle case popolari lasciate sfitte passando per l’isola di Poveglia, le associazioni si mobilitano contro le trasformazioni in hotel. Ieri, su spinta del padiglione Usa della Biennale Architettura, si è tenuta «La giornata della riappropriazione», un tour-seminariale per studiare esempi di attivismo civico. In cinquanta hanno passato in rassegna esperienze come quella della Vida a San Giacomo e delle case occupate alla Giudecca. «Il padiglione americano si è concentrato sul tema della cittadinanza e volevamo capire cos’è essere cittadini a Venezia — spiega Niall Atkinson, curatore e professore di storia dell’architettura all’Università di Chicago — Ci siamo resi conto che il rapporto con la Biennale è tricky, complesso e quindi abbiamo avviato percorsi per dialogare con i veneziani». Il primo appuntamento si è concentrato sull’aspetto ambientale, con un focus sulle barene, il secondo è il workshop di ieri: «Venezia è oggetto di molte trasformazioni, eppure ci sono tanti luoghi abbandonati — continua —e questo collide con il bisogno di case e di spazi che hanno gli abitanti del centro storico». Il 15 settembre, si terrà un terzo seminario al Lido, sulla «Vita in attesa», come quella dei profughi che aspettano l’esito della loro richiesta di asilo e ad ottobre l’ultimo incontro, «Ridisegnare il turismo». Oggi intanto l’associazione Poveglia per tutti ha organizzato una giornata in barca con festa e pranzo al sacco, a bordo di un pontone galleggiante. Si tratta di un presidio acqueo tra Malamocco e l’isola per chiedere al Demanio di «aprire» Poveglia ad un uso pubblico e non alberghiero. Nessuno sbarcherà, in rispetto del divieto imposto dal Provveditorato ai lavori pubblici. A breve, ci sarà un nuovo bando per l’assegnazione dell’isola e l’associazione spera che non diventi l’ennesimo hotel come Sacca Sessola, la batteria Marco Polo e l’ex caserma Alberoni, tutte date in affitto dal Demanio in cambio di riqualificazione turistica. (e. lor. - g. b.)