Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Il Porto è trasparente» Musolino si difende e trova la sponda del Pd
La Camera di Commercio: abbassare i toni per la città
VENEZIA Trasparenti, dice il presidente del Porto di Venezia Pino Musolino rispondendo a Luigi Brugnaro che giovedi aveva detto di «voler capire come funziona il porto e cosa sta facendo». E le parole del sindaco hanno provocato una serie di reazioni che rischiano di metterlo all’angolo: dalla Camera di Commercio ai separatisti fino all’opposizione. Brugnaro era intervenuto durante il consiglio comunale a difesa del lavoro e la gestione dell’ex presidente Paolo Costa. «Solo grazie a una attività estremamente oculata di riduzione dell’ingente esposizione debitoria condotta a partire dal 2017 si è riusciti a liberare risorse», risponde Musolino disponibile «a intervenire nelle sedi istituzionali per illustrare eventuali aggiornamenti sullo stato delle attività e dei progetti gestiti dal Porto». Che tra il sindaco e il presidente non corra buon sangue ormai è evidente, anche perché Comune e Porto si sono trovati su posizioni diverse in varie questioni (anche sulle crociere non c’è identità di vedute) da ultima quella della piscina di Marghera. «Questi incontri istituzionali — precisa non a caso Musolino — potrebbero essere una opportuna occasione di aggiornamento rispetto ai rilievi tecnici avanzati dall’Autorità in merito ai vari progetti di sviluppo urbanistico che ricadono nelle aree di pertinenza portuale».
E’ il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Fedalto ad invitare i due ad abbassare i toni: «Per il bene della città e di tutto il territorio è importante evitare conflitti istituzionali e polemiche e lavorare in sinergia per una crescita comunale», dice. Ma le altre reazioni non fanno che buttare benzina sul fuoco. «Mettere in dubbio la trasparenza dei bilanci pubblicati da parte di chi non risponde nemmeno alle interrogazioni dei consiglieri di minoranza è al limite del ridicolo — attacca Gian Angelo Bellati, separatista, ex alleato del candidato sindaco Brugnaro —. Piuttosto non vorrei che questa aggressione impropria sia conseguenza dei paletti messi dall’Autorità portuale su alcuni progetti del sindaco. Siamo sempre in attesa dei nuovi 30 mila residenti promessi in campagna elettorale». Insiste il partito democratico. «Sorprende la difesa di Brugnaro sui debiti del porto nati per gli investimenti considerando che da tre anni critica i debiti del Comune, fatti negli anni scorsi per opere per i cittadini», dice il senatore Andrea Ferrazzi mentre il deputato Nicola Pellicani avverte «che non ci deve essere nessun processo pubblico alle gestioni vecchie e nuove del Porto». «Credo — continua — che i cittadini debbano essere informati su questioni anche molto meno chiare come il progetto di Save di realizzare una città a Tessera». ( f. b.)