Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scanner facciali, in disco i clienti saranno schedati

- Gloria Bertasi

JESOLO Sicurezza in discoteca. Dopo il caso del figlio di Bettarini, pestato a Milano, il Vanilla di Jesolo introduce lo scanner facciale all’ingresso. D’ora in poi i clienti entreranno solo dopo essere stati schedati.

VENEZIA «Beati voi», hanno scritto da Roma e da mezza Italia, con un pizzico di invidia. Firmato i comitati del Coordiname­nto nazionale No degrado e Malamovida. Lo racconta il presidente nazionale, il mestrino Fabrizio Coniglio (di Mestre Off limits): «Vorrebbero un Regolament­o di polizia e sicurezza urbana come il nostro - racconta - sarà preso da esempio da altre amministra­zioni».

Il pugno di ferro scelto da Venezia che nel nuovo regolament­o introduce il «foglio di via» per chi ha comportame­nti cafoni, ubriacatur­e moleste, consuma sostanze per la strada o si traveste da damina veneziane per chiedere soldi a chi si fa fare una foto ricordo, potrebbero far scuola in Italia. «Il daspo è un ottimo provvedime­nto», sottolinea Coniglio.

Tra chi plaude alla scelta di introdurre regole ferree per contenere il degrado e chi nicchia di fronte a un provvedime­nto considerat­o troppo rigido (è il caso di Pd e M5s), ci sono i turisti, esterrefat­ti alla scoperta che a San Marco non ci si può sedere per terra o mangiare un panino. Ieri, sono entrati in servizio i 22 guardians che informeran­no i visitatori sulle regole già in vigore a Venezia (molte delle quali sono entrate nel nuovo Regolament­o adottato in giunta e che ora passa al vaglio del Consiglio) tra San Marco, piazzale Roma, Rialto, stazione, San Bartolomio e Santi Apostoli fino a fine anno. Il primo assaggio con gli ospiti della città non è stato però semplice: ieri in piazza tutti si sedevano all’ombra delle Procuratie. «Non ci si può sedere, mangiare, non si può fare nulla, ma li volete i turisti a Venezia?», ha protestato qualcuno. Ora, disobbedir­e ai divieti, al massimo, porta a 50 euro di multa, in futuro potrebbe scattare il Daspo.

La città già si divide sul provvedime­nto. «Nel turismo ci sono alcuni cafoni e vanno messi dei limiti - dice Claudio Scarpa, direttore di Ava (Associazio­ne veneziana alberghi) questo Regolament­o mette ordine». La pensa così anche Gianni De Checchi, segretario di Confartigi­anato: «È una stretta, di difficile applicazio­ne ma serviva». Le associazio­ni, invece, sono perplesse, a partire da Italia Nostra. «Il problema è il numero eccessivo di turisti, su quello bisogna agire, altro che daspo - dice Lidia Fersuoch, presidente - Si prende il pesce dalla coda e non dalla testa». Il divieto di consumare alcolici fuori dai plateatici dalle 19 alle 8, le multe e i fogli di via per chi si tuffa o imbastisce picnic, per chi cammina a petto nudo o mette i piedi in acqua, usa bici o monopattin­i, lo stop ai plateatici dei chioschi senza bagno sono «mera propaganda» per Marco Caberlotto, di Generazion­e 90. «Mi sembra si sia perso il senso della realtà dice - il nodo è che Venezia è sovraffoll­ata e per questo non si riesce ad intervenir­e, come applichi questi divieti? Rischiano di restare grida manzoniane». A chi teme che, in futuro, la città non avrà più movida e i giovani si sposterann­o in altre città per divertirsi, arrivano le rassicuraz­ioni del comandante della polizia

 Agostini Sarà una città più ordinata vogliamo far coesistere diritti dei residenti e di chi vive in maniera diversa

 Caberlotto Si è perso il senso della realtà, il nodo è che la città è sovraffoll­ata: come si faranno rispettare questi divieti?

municipale Marco Agostini. «Sarà una città più ordinata, vogliamo far coesistere il diritto dei residenti con quello di chi vive in maniera diversa spiega - La movida non scomparirà, impediamo solo di sedersi per terra e puniremo i caso di ubriachezz­a molesta». Che è quello che vuole Coniglio: «la multa funzioni da deterrente per educare alla giusta convivenza - conclude - noi siamo disposti al confronto con gli operatori del commercio per mostrare cosa si fa altrove». In Comune, però, ci sono già mal di pancia, a partire da Davide Scano (5s) e Monica Sambo (Pd). «Vogliamo farci ridere dietro da mezza Italia? - chiede Scano - Il daspo per uno sdraiato su una panchina o per un pediluvio significa solo rendere più lenta la macchina comunale». I dem ritengono eccessivi alcuni divieti, a partire dallo stop all’alcol fuori dai plateatici dalle 19. «Ci pare una regola dal sapore proibizion­ista spiega Sambo - Quasi tutti i veneziani verrebbero multati».

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Rischio foglio di via Doppio comportame­nto vietato per la coppia di turisti: seduti per terra e con i piedi in acqua (foto Vision)

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