Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Redentore, appello al Comune unico Brugnaro: «Divisi, sfregio al passato»
Il sindaco parla al ponte votivo. Il patriarca: dare risposte al flusso eccessivo di turisti
VENEZIA Varchi mobili da chiudere in caso di assalto alle Zattere e a San Marco, decine di steward, vigili e agenti tra controlli a tappeto, cartelli con le regole anti-degrado e via di uscita segnalate con grandi segnali. Sono sessantamila ieri le persone (tra veneziani e turisti in riva e in barca) ad aver affollato la città, in attesa, nonostante il cielo carico di nuvole e il temporale, dello spettacolo pirotecnico.
Ieri, il rito del Redentore si è rinnovato, come avviene da 441 anni a Venezia, e il taglio del nastro, alle 19, del ponte votivo ha dato il via alla festa. E il sindaco Luigi Brugnaro, a tre giorni dall’udienza al Tar, ha colto l’occasione per fare un appello all’unità. «Venezia Serenissima, la grande Repubblica Veneta che proprio perché unita seppe diventare la potenza che ancora oggi il mondo intero ci riconosce — ha detto sulla scalinata delle basilica del Redentore — Proprio perché grande e forte riuscì ad essere un gigante nella cultura, nelle arti, nei commerci internazionali e diplomatici». Per il sindaco, questo è il modello a cui bisogna guardare per costruire il futuro di Venezia e in vista del quinto referendum di separazione convocato per l 30 settembre, senza mai nominarlo, ha lanciato un messaggio «unionista»: «Dobbiamo continuare ad essere un unico, grande e generoso territorio — ha sottolineato — Pensare di minare le fondamenta di questo millenario equilibrio risulterebbe uno sfregio al nostro passato e sarebbe antistorico in un mondo in cui, più che ai confini amministrativi, conta la libertà delle persone di muoversi, vivere e crescere la propria famiglia in un territorio ricco di servizi, dove tutti si sentono a casa loro, rispettando le regole, le tradizioni e il buon vivere collettivo». Parole quelle di Brugnaro che il patriarca ha subito ripreso senza però voler entrare in tema politico, tanto meno referendario. «Dobbiamo impegnarci oggi a una convivenza sociale, dignitosa e rispettosa per tutti pervasa dai valore che da sempre appartengono a Venezia — ha detto Francesco Moraglia — amore per la libertà e carità accogliente che nasce dalla fede». Il Redentore, per il patriarca, deve aiutare la città a compiere «azioni sagge, sostenibili, generose e legali e accoglienti». Ma non solo: «Venezia deve trovare risposte a questioni essenziali per il suo futuro — ha aggiunto — il flusso eccessivo dei visitatori in un territorio unico, per bellezza e fragilità».
Ieri, in occasione del Redentore è arrivata a Venezia la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati (presente anche all’apertura del ponte votivo) e sono scattate misure straordinarie di sicurezza: dopo il suo passaggio sul ponte il pubblico infatti, contrariamente al solito, è stato trattenuto fino al suo arrivo alla Giudecca. «Venezia si fa ponte tra culture e religioni mantenendo la sua identità come storia di un civiltà affacciata sul mondo intero», ha detto. A Venezia ieri c’era anche il ministro della Cultura Alberto Bonisoli in visita privata: ha visitato la Biennale di cui è stato è positivamente sorpreso, l’Archivio storico di Stato, ma ha incontrato anche il sindaco Brugnaro per parlare dei problemi della città e del Teatro stabile, che di recente ha perso il titolo di teatro nazionale.
Alla sera le feste private nei palazzi, ma soprattutto quella popolare sulle rive in attesa dei fuochi tra deviazioni, varchi e transenne con la paura del temporale e del vento che potessero rovinare la festa più tradizionale della Serenissima. Tra i tanti totem e cartelli anti-degrado ieri Davide Scano (consigliere M5s) ne ha trovato uno inusuale a San Zaccaria che invitava «a camminare solo sulle zone pedonali e attraversare la strada sulle strisce». Ma di certo non a Venezia.
Oltre 60 mila
Sulle rive oltre 60 mila persone dopo aver passato i varchi. Cartelli anti-degrado
Casellati e Bonisoli
Il presidente del Senato al Ducale. Il ministro ha visitato la Biennale e incontrato il sindaco