Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cariveneto in Intesa, ultimo atto Lunedì la chiusura di 35 filiali

Al capolinea dopo 10 anni la banca regionale di Intesa. Cento sedi accorpate

- Federico Nicoletti

PADOVA Cariveneto ultimo atto. Scatta nel fine settimana l’operazione che determiner­à la fine, dopo dieci anni, della banca regionale di Intesa Sanpaolo e la sua fusione nella capogruppo, sotto cui ripartiran­no le filiali alla riapertura di lunedì. Sarà la seconda migrazione informatic­a nel giro di sette mesi, dopo quella che a dicembre portò le filiali ex Popolare di Vicenza e Veneto Banca acquisite cinque mesi prima con la liquidazio­ne a «girare» sul sistema informatic­o di Intesa.

Niente di paragonabi­le, però, all’operazione titanica di allora, che interessò 1,4 milioni di conti correnti con il «trasloco» di tutti i dati, con disagi che servì tempo per riassorbir­e. Cassa di risparmio del Veneto già gira sullo stesso sistema informatic­o della capogruppo e per i clienti, invariate le condizioni economiche e contrattua­li, la migrazione si risolverà nel cambio del codice identifica­tivo Iban del conto corrente, potendo continuare ad usare bancomat, carte di credito e assegni già in dotazione. In più gli ordini e gli addebiti permanenti i verranno aggiornati automatica­mente, mentre i bonifici indirizzat­i al vecchio conto saranno reindirizz­ati automatica­mente sul nuovo ancora per un anno.

La vera partita della fusione di lunedì, oltre ai clienti con prestiti in bonis ad alto rischio che Intesa retroceder­à alle liquidazio­ni di Bpvi e Veneto Banca, riguarda invece la nuova tappa di razionaliz­zazione delle filiali. Dopo le 118 filiali chiuse a dicembre - ma solo 26 di queste in Triveneto, il grosso delle quali nel Veneziano - sono 35 quelle che verranno chiuse lunedì in Veneto tra filiali retail, 5 distaccame­nti di filiali personal, una tesoreria e 5 filiali imprese, nell’ambito della riorganizz­azione regionale dei presidi alle aziende. I colloqui individual­i con il personale chiamato a trasferirs­i sono già in corso da un paio di settimane. L’operazione riguarda anche 63 sedi che verranno accorpate, in uno schema che tipicament­e funzionerà con la filiale Cariveneto che ne accorperà una ex venete per assumerne i codici Abi e Cab già di Intesa, senza doverne creare di nuovi, dando vita ad una filiale formalment­e unica con due presidi fisici. Allo stesso modo saranno 43 le filiali che resteranno formalment­e separate ma che saranno declassate a sportelli ed appoggiate ad altri filiali. In entrambi i casi sedi destinate ad essere chiuse a fine anno, e specie per i casi legati ad una trasformaz­ione in sportello, soggette ad una concentraz­ione in un unico spazio fisico che attende la conclusion­e di lavori di ristruttur­azione.

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Fusione Cariveneto finisce in Intesa

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