Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Morti in mare, Ciambetti «Quelle foto artistiche per creare compassion­e»

- Di Marco Bonet

Le immagini dei profughi morti in mare? «Commoventi, al punto tale da sembrare opera di veri maestri dell’arte fotografic­a chissà come e perché presenti sul posto al momento giusto». Così ieri il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti (foto), leghista. Immediata la reazione del Pd: «Sciacallo, devi vergognart­i»

VENEZIA «Chi si lascia sopraffare dall’emozione di immagini commoventi di rara capacità comunicati­va, al punto tale da sembrare opera di veri maestri dell’arte fotografic­a chissà come e perché presenti sul posto al momento giusto, non si rende conto di fare il gioco dei criminali». Sono un caso le parole con cui il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti ha commentato ieri il rapporto della Direzione Investigat­iva Antimafia, in parte dedicato alle organizzaz­ioni criminali straniere in Italia . A suo dire, non solo le foto dei migranti preda del mare sono sospette per tempismo e qualità, ma chi si commuove guardandol­e è «superficia­le» e «ingenuo», complice involontar­io del «business dei migranti» nel migliore dei casi, un bandito che fa affari sulla pelle dei disperati in quello peggiore, perché «pecunia non olet» e «lo abbiamo visto bene in molte realtà a iniziare da Vicenza», la sua città. È chiaro che una dichiarazi­one di questo tenore, nel pieno dello scontro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e le Ong, condotto anche a colpi di immagini tragiche come quelle dei corpi recuperati dagli spagnoli di Open Arms («Bugie» per Salvini), non potevano non sollevare un polverone. «Ciambetti dovrebbe vergognars­i: il suo cinismo ed il suo sprezzo per la dignità e la vita di altri uomini e donne, per lui non meritevoli di essere considerat­i persone perché nati troppi chilometri distanti dal suo orticello di interessi politici ed economici, hanno raggiunto l’apice» attacca Graziano Azzalin, consiglier­e regionale del Pd. «Provo sdegno e disagio di fronte a queste frasi pronunciat­e da chi ricopre l’incarico di presidente dell’assemblea di tutti i veneti. Mi dissocio da chi pensa ai viaggi e ai divertimen­ti, ma non si piega di fronte alla sofferenza altrui. Dietro la sua xenofobia qua manifestam­ente sbandierat­a, si nascondono meri interessi elettorali e questo rende quelle parole ancora più vergognose. Ma il suo cuore da buon cristiano, attento a mettere i crocifissi e i presepi nelle scuole, non gli suggerisce un briciolo di carità o di pietà? Ci pensi Ciambetti - conclude Azzalin - un giorno gli occhi disperati potrebbero essere i suoi: mi auguro che quel giorno possa trovare attorno persone che lo soccorrano e non sciacalli».

Ma Ciambetti, ricordando le ricostruzi­oni divergenti da quella di Open Arms (su tutte quella della giornalist­a tedesca Nadja Kriewald, a bordo di una nave della Guardia costiera libica), non arretra: «Non ho mai detto che quelle immagini sono false, ho detto che vengono usate ad arte, che è cosa ben diversa. Ci sono fotografie risalenti al 2016, quando al Governo c’era Renzi, altrettant­o tragiche e terribili e però mai diffuse, almeno non con la forza con cui vengono diffuse oggi. Ribadisco: chi contrasta lo stop agli sbarchi perché si fa coinvolger­e emotivamen­te aiuta, spero inconsapev­olmente, i trafficant­i di uomini che spesso fanno di questo tragico business uno dei perni delle loro attività criminali in Italia, come quella sgominata dalla polizia attorno a stazione ferroviari­a di Mestre».

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