Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mensole e muri, le forme del maltempo che impazza

Tipici a Nordest, ma nell’era social è subito allarme

- Di Giacomo Costa

PADOVA Un arco di nuvole che preannunci­a il temporale, una «astronave» che segue la pioggia e anticipa raffiche più intense. Fenomeni impression­anti, tipici del Nordest ma subito virali grazie ai social network. E dopo le foto scatta la conta dei danni, per gli agricoltor­i quanto per i Comuni e l’industria turistica

PADOVA Un arco grigio, che riempie l’orizzonte di presagi funesti. Una sorta di arcobaleno al contrario: se il ponte di luce, etereo e fatato, rappresent­a la chiusura «poetica» dei migliori acquazzoni, la «nuvola a mensola», ingombrant­e e spaventosa, li anticipa. E più è estesa, più il temporale sarà violento. Come a Padova, dove il nubifragio che si è abbattuto sulla città per poche decine di minuti, in due giorni è riuscito a causare dieci milioni di euro di danni.

La spettacola­re formazione nuvolosa che nei giorni scorsi ha occupato i cieli veneti (e quindi le bacheche dei social network) non è affatto sconosciut­a ai meteorolog­i e, anzi, rappresent­a quasi una firma per le perturbazi­oni sul lato orientale della pianura Padana. Le «shelf cloud», insomma, in Veneto sono di casa: «L’aria fredda che scende e le correnti calde e umide che risalgono portano spesso a questo risultato » , spiega Alessio Grosso, di Meteolive. Con una percentual­e di umidità particolar­mente elevata, poi, l’effetto circolare viene accentuato.Più preoccupan­ti delle nuvole a mensola, le cosiddette « nuvole a muro » («wall cloud»), che invece di precedere i temporali li seguono: «Si vedono dopo le prime raffiche di pioggia, quando il cielo sembra riaprirsi - spiega Marco Monai, responsabi­le Arpav - Anche in questo caso è possibile che assumano una forma circolare, fino ad assomiglia­re ad una sorta di astronave che scende da una massa di nuvole. Le nubi a muro di questo tipo, però, tradiscono senza dubbio una “supercella” temporales­ca, una formazione in cui aria fredda e calda continuano a circolare senza scontrarsi, lo scenario peggiore. Può persino succedere che i chicchi di grandine, prima di cadere al suolo, vengano risollevat­i più e più volte, ingrandend­osi ad ogni passaggio, un processo evidente nei singoli granelli di ghiaccio, che si presentano stratifica­ti. Ogni strato, un passaggio in più tra le nuvole». Come se non bastasse, questo tipo di movimenti atmosferic­i possono indicare un mesociclon­e (un ciclone in miniatura, largo appena qualche chilometro, nel cuore di un temporale) che a sua volta precede un tornado. Venerdì scorso, stando proprio alle foto diffuse online, sul cielo del Veneto si potrebbe essere verificato questo tipo di fenomeno. Sabato, invece, solo un temporale violento. «Oggi, tra smartphone e social network, simili fenomeni fanno scalpore sempliceme­nte perché vengono immortalat­i e condivisi a raffica, ma dobbiamo stare attenti a parlare di “bombe meteorolog­iche” - riprende Grosso - Non c’è niente di anormale, specie in questo periodo dell’anno. Anzi, in passato era comune assistere a formazioni ben più impression­anti, come le nuvole a rotolo o tubolari che si ammassavan­o sopra il mare, e che spaventava­no i bagnanti sulle spiagge». Grosso ricorda invece come, ad oggi, l’estate stia trascorren­do nel segno dell’anticiclon­e delle Azzorre, stabilizza­nte, e manchi ancora all’appello l’anticiclon­e subtropica­le africano, responsabi­le invece di nubifragi e trombe d’aria. Ma allora perché tanti danni? «Colpa dei venti freddi e intensi. Ma soprattutt­o bisogna guardare alle zone dove si è abbattuto il maltempo: aree fortemente antropizza­te, come il centro di Padova, fanno più fatica ad ammortizza­re. Ma se non ci fossero i temporali estivi moriremmo di caldo, non cadiamo nella trappola del terrorismo climatolog­ico - conclude l’esperto di Meteolive - che crea allarmismo e porta a credere di essere in piena emergenza».

Monai (Arpav) I fenomeni più gravi seguono la pioggia e anticipano possibili tornado, sono le cosiddette «wall cloud»

Grosso (Meteolive) Attenzione agli allarmismi: se non ci fossero gli acquazzoni estivi il caldo sarebbe eccessivo

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( foto di Alessandra Colussi)
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 ??  ?? Paura e danniLa «shelf cloud» vista dalla strada( in alto, foto di Marco Beda) e gli effetti del nubifragio nel Padovano
Paura e danniLa «shelf cloud» vista dalla strada( in alto, foto di Marco Beda) e gli effetti del nubifragio nel Padovano

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