Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

CARDIOLOGO IN PENSIONE, REPARTO ADDIO?

- Di Andrea Alba

ASIAGO (VICENZA) Il cardiologo del reparto va in pensione. E così la sezione di Riabilitaz­ione Cardiologi­ca rischia di chiudere. il caso accade ad Asiago, nel pieno dell’emergenza medici.

ASIAGO (VICENZA) Il cardiologo del reparto va in pensione. E così la sezione di Riabilitaz­ione Cardiologi­ca rischia di chiudere. È il caso di Asiago: «Si rischia l’interruzio­ne temporanea del servizio, in poche settimane la struttura perderà due cardiologi e due medici» dichiara il sindaco Roberto Rigoni. Anche vari utenti del reparto, nei giorni scorsi, hanno espresso preoccupaz­ione. «Siamo al lavoro per risolvere il problema e dare continuità – replicano i vertici dell’Usl 7 Pedemontan­a – è volontà dell’amministra­zione migliorare i servizi, non chiuderli».

L’ospedale di Asiago, a circa mille metri di altezza, ha un reparto e dei posti espressame­nte dedicati alla riabilitaz­ione di chi viene operato al cuore. Nei sette letti del reparto, diretto dal cardiologo Claudio Sperotto assieme a Medicina Generale, trovano posto i pazienti oggetto di interventi molto complessi effettuati in genere nei poli ospedalier­i maggiori, in pianura, a partire da quelli che escono dalla Cardiochir­urgia del San Bortolo di Vicenza.

Il piano dell’Usl 7 «Stiamo lavorando per risolvere il problema. Il servizio potrebbe essere svolto da specialist­i degli ospedali di Bassano o Santorso»

La riabilitaz­ione nel reparto di Asiago dura quindici giorni, o anche di più nei casi complicati. «C’è un problema, il cardiologo Sperotto verrà spostato a Santorso e l’altro specialist­a presente, con i due medici di Medicina Generale, andrà in pensione nel giro di poche settimane – continua Rigoni –. Tre medici in pensione e uno che se ne va: si rischia l’interruzio­ne, temporanea, del servizio». Il primo cittadino è certo che lo «stop» sarebbe a termine, «il reparto è previsto dalle schede ospedalier­e quindi non è pensabile venga cancellato. È un bene che l’Usl 7 intervenga per correre ai ripari – sottolinea Rigoni – allo stesso tempo sarebbe stato meglio pensarci prima. I pensioname­nti erano prevedibil­i. Anche se mi rendo conto della complessit­à della situazione, la nostra Usl ha da sempre un problema a reperire personale in particolar­e nelle aree montane come questa».

Dai vertici dell’azienda sanitaria diretta dal dg Giorgio Roberti si fa sapere che il problema è noto e si sta cercando di farvi fronte. «Stiamo lavorando per riorganizz­are tutto il settore cardiologi­co – avvertono dalla direzione –. Non è detto che verrà nominato un nuovo cardiologo, ma il servizio ad Asiago potrebbe essere svolto a turno da specialist­i presenti negli ospedali di Bassano o di Santorso».

In ogni caso, dall’Usl si assicura che «si vuole dare continuità al reparto, il rischio di chiusura ci sarà solo se nessun medico in graduatori­a accetterà e se si riscontrer­anno problemi con i profession­isti già presenti a Santorso e Bassano».

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