Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
CARDIOLOGO IN PENSIONE, REPARTO ADDIO?
ASIAGO (VICENZA) Il cardiologo del reparto va in pensione. E così la sezione di Riabilitazione Cardiologica rischia di chiudere. il caso accade ad Asiago, nel pieno dell’emergenza medici.
ASIAGO (VICENZA) Il cardiologo del reparto va in pensione. E così la sezione di Riabilitazione Cardiologica rischia di chiudere. È il caso di Asiago: «Si rischia l’interruzione temporanea del servizio, in poche settimane la struttura perderà due cardiologi e due medici» dichiara il sindaco Roberto Rigoni. Anche vari utenti del reparto, nei giorni scorsi, hanno espresso preoccupazione. «Siamo al lavoro per risolvere il problema e dare continuità – replicano i vertici dell’Usl 7 Pedemontana – è volontà dell’amministrazione migliorare i servizi, non chiuderli».
L’ospedale di Asiago, a circa mille metri di altezza, ha un reparto e dei posti espressamente dedicati alla riabilitazione di chi viene operato al cuore. Nei sette letti del reparto, diretto dal cardiologo Claudio Sperotto assieme a Medicina Generale, trovano posto i pazienti oggetto di interventi molto complessi effettuati in genere nei poli ospedalieri maggiori, in pianura, a partire da quelli che escono dalla Cardiochirurgia del San Bortolo di Vicenza.
Il piano dell’Usl 7 «Stiamo lavorando per risolvere il problema. Il servizio potrebbe essere svolto da specialisti degli ospedali di Bassano o Santorso»
La riabilitazione nel reparto di Asiago dura quindici giorni, o anche di più nei casi complicati. «C’è un problema, il cardiologo Sperotto verrà spostato a Santorso e l’altro specialista presente, con i due medici di Medicina Generale, andrà in pensione nel giro di poche settimane – continua Rigoni –. Tre medici in pensione e uno che se ne va: si rischia l’interruzione, temporanea, del servizio». Il primo cittadino è certo che lo «stop» sarebbe a termine, «il reparto è previsto dalle schede ospedaliere quindi non è pensabile venga cancellato. È un bene che l’Usl 7 intervenga per correre ai ripari – sottolinea Rigoni – allo stesso tempo sarebbe stato meglio pensarci prima. I pensionamenti erano prevedibili. Anche se mi rendo conto della complessità della situazione, la nostra Usl ha da sempre un problema a reperire personale in particolare nelle aree montane come questa».
Dai vertici dell’azienda sanitaria diretta dal dg Giorgio Roberti si fa sapere che il problema è noto e si sta cercando di farvi fronte. «Stiamo lavorando per riorganizzare tutto il settore cardiologico – avvertono dalla direzione –. Non è detto che verrà nominato un nuovo cardiologo, ma il servizio ad Asiago potrebbe essere svolto a turno da specialisti presenti negli ospedali di Bassano o di Santorso».
In ogni caso, dall’Usl si assicura che «si vuole dare continuità al reparto, il rischio di chiusura ci sarà solo se nessun medico in graduatoria accetterà e se si riscontreranno problemi con i professionisti già presenti a Santorso e Bassano».