Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Addio Ferretto il «Capitano» medaglia d’oro
Ancora tre giorni e avrebbe compiuto 85 anni. Giorgio Ferretto se n’è andato nella sua casa di via Baracca a Mestre, la città in cui era nato. Lascia la moglie Bruna, i figli Chiara, Laura e Marco, quattro nipoti e un mare di ricordi. Quel mare che è stato il suo lavoro-passione-tormento e che gli è valso la medaglia d’oro per lunga navigazione (oltre 40 anni) che solo pochi riescono a conquistare. Diplomato all’istituto nautico Venier con il massimo dei voti, ha percorso la carriera di capitano di lungo corso raggiungendo il massimo grado possibile in sala macchine, quello di direttore. Ha solcato gli oceani, da un capo all’altro del mondo, pagando il prezzo di quel mestiere con lunghissimi periodi di lontananza da casa e dalla famiglia. Ma non di assenza, perché nell’immaginario dei mestrini e nei racconti dei bambini era «Il Capitano», quello che aveva visto tante città, affrontato i pirati («Per davvero») e onde giganti. Quelli del condominio Baracca a ogni ritorno lo circondavano per assistere al rito dell’apertura delle valigie da cui uscivano le meraviglie portate da Paesi lontani e sconosciuti. I lunghi periodi di distacco dalla terraferma non gli hanno impedito di coltivare la sua passione per la lettura, le scienze e la natura, e soprattutto di seguire la realtà attraverso la stampa, viverla con passione e leggerla con spirito critico. Ironico e acuto, ha insegnato che è bello essere delicati, tolleranti, lavorare sodo e sentirsi liberi. Ha sempre combattuto la prepotenza e l’arroganza dei soldi.