Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Stop ai bar, caos tra consiglieri La giunta tira dritto: fare presto
Richiesta trasversale: più tempo per il confronto. Show di Giusto
VENEZIA I consiglieri vorrebbero più tempo, la giunta, invece, preme sull’acceleratore. «Questo provvedimento va approvato velocemente, contro il rischio di ricorsi», ha detto ieri l’assessore al Turismo Paola Mar in commissione Commercio. All’ordine del giorno, il nuovo Regolamento di somministrazione di alimenti e bevande, che introduce il blocco a nuove aperture nelle zone di pregio (estese da San Marco, Rialto e Santa Margherita a quasi tutta la città storica) e rivede il sistema a punti per i servizi offerti dai locali che possono insediarsi.
Ieri, i consiglieri non hanno nemmeno iniziato a studiare gli articoli (in tutto sono 30): subito si è aperta un’accesa discussione sulla filosofia generale del Regolamento. «Nel caso di cessioni o subentri andrebbero previste migliorie ai locali — ha detto Deborah Onisto, capogruppo di Forza Italia — Se il locale è un tugurio, non può restare tale, questa è una delibera delicata non si può essere sbrigativi». Ha aggiunto Elena La Rossa (M5s): «Proporrò l’introduzione di punti per i subentri». Di lì a poco, è emerso che l’idea di portare la delibera oggi in consiglio comunale sarebbe stata complicata, è stato però l’intervento del leghista Giovanni Giusto ha riscaldare gli animi. «Venezia non va migliorata per i turisti — ha detto — di avere belle vetrine per loro non mi interessa, il Regolamento serve per gli ultimi indiani autoctoni, non è che tutti possono vendere cicchetti, dobbiamo lottare contro chi guadagna e porta i soldi altrove». Si è accodata, Silvana Tosi (stesso partito): «I veneziani vanno tutelati con un punteggio più alto». Apriti cielo, il fucsia Maurizio Crovato, alzandosi in piedi, ha risposto: «Davanti ai soldi, non esiste veneziani, Giusto sei l’ultimo dei romantici ma non possiamo impedire che le persone vendano i propri locali». Paolino D’anna (Lista Zaccariotto) ha proposto una mediazione: «Io darei punti a chi rispetta i dipendenti, lavorano spesso in condizioni scandalose: 10-12 ore al giorno». Mentre Francesca Faccini (Lista Casson) ha segnalato: «Il mondo della ristorazione è particolare, non ci sono così tanti veneziani che vogliono fare questa vita». Non l’avesse mai detto, Giusto ha perso le staffe: «Dichiarazioni vergognose», ha gridato. Al che, Crovato non ci ha più visto: «Faccini ha diritto di parola, inoltre fa questo mestiere».
Ormai la discussione aveva preso una piega politica ed era impossibile chiudere il confronto. «Perché non applichiamo il regime di salvaguardia, ossia blocchiamo ogni apertura finché non terminiamo il lavoro sul Regolamento?», ha proposto Saverio Centenaro cercando un accordo che potesse bloccare l’apertura di nuovi locali e permettere una discussione tra consiglieri. I tecnici comunali ritengono però l’idea in attuabile, la possibilità di congelare la situazione fino a nuove norme si applica di solito all’urbanistica. «Chiederò un parere all’avvocatura civica, ho però la ferma intenzione di votare subito la delibera», ha detto l’assessore Mar. Oggi, non sarà discussa in consiglio ma tra mercoledì e giovedì dovrebbe arrivare il voto.