Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Coltello piantato in gola al ritorno dal concerto
Treviso, 18enne grave. «Un’aggressione»
TREVISO Uno studente trevigiano di 18 anni, Pietro Camatta, è stato accoltellato nei giardinetti di Porta Fra Giocondo, ai piedi delle mura cittadine, nella notte tra giovedì e venerdì. A soccorrerlo due ragazzi che lavorano agli stand di Suoni di Marca, la manifestazione musicale in corso sulle mura di Treviso. Ogni ipotesi è aperta, dalla rapina a quella che il 18enne, ferito gravemente, si sia messo in qualche guaio e possa essere stato vittima di un’aggressione mirata.
TREVISO Era a terra nel buio, semisvenuto, con un coltello conficcato nella gola e quando l’hanno trovato è riuscito solo a dire: «Sono stato aggredito». Vittima Pietro Camatta, studente di 18 anni, accoltellato nei giardinetti di Porta Fra Giocondo, ai piedi delle mura cittadine, nella notte tra giovedì e venerdì.
A soccorrerlo due ragazzi che lavorano agli stand di Suoni di Marca, la manifestazione musicale in corso sulle mura di Treviso. Sono stati loro a dare l’allarme al Suem 118 e alla polizia che sta ora indagando. Ogni ipotesi è aperta, dalla rapina a quella che il 18enne, ferito gravemente, si
Paura a Treviso
Il suo corpo giaceva a notte fonda in un parchetto subito fuori le mura. Operato d’urgenza alla trachea per le lesioni: è in rianimazione
sia messo in qualche guaio e possa essere stato vittima di un’aggressione mirata. Tutto si è consumato poco prima delle 2 di venerdì, quando sulle Mura ormai la musica era spenta. Il ragazzo, che studia all’istituto professionale Turazza, aveva trascorso la serata con alcuni amici, prima a cena e poi ai concerti sui bastioni. Una serata normale fino a all’1.50 quando due dipendenti della manifestazione l’hanno trovato a terra semisvenuto nel parco. Era seminascosto da un cespuglio. All’inizio hanno pensato fosse un ubriaco, ma nell’oscurità hanno visto la lama di circa 10 centimetri, conficcata nel suo collo. È stato Pietro, ripresosi in quel momento, a estrarre il coltello da cucina dalla gola.
I due giovani hanno dato l’allarme e in pochi minuti sul posto sono arrivati i sanitari del Suem 118 e le volanti della polizia. Pochi minuti e il ragazzo era già sull’ambulanza lanciata verso il Ca’ Foncello. La lama gli ha lesionato la trachea e l’esofago e ieri mattina è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico per riparare le lesioni. Subito dopo, è stato trasferito in terapia intensiva dove si trova sedato e monitorato costantemente. Le ferite sono molto gravi e la prognosi è riservata. Solo quando si sarà ripreso, sarà sentito dagli inquirenti.
Prima di entrare in sala operatoria, il ragazzo ha raccontato qualcosa ai genitori Tiziano Camatta e Anna Gatto. Frammenti di ricordi di una serata che, per ora, ha ancora molti «buchi». Pietro ricorda di essere stato aggredito mentre tornava a casa in bicicletta: «Da tre giovani, un africano e due bianchi». Ma non il motivo. Accanto a lui gli agenti hanno trovato la sua bici e il portafogli. All’interno i documenti, ma niente denaro. Anche il suo cellulare è sparito. Elementi che farebbero pensare a una rapina finita male. Ma per ora, la polizia non esclude nessuna pista. Neppure quella che il giovane possa essere stato vittima di un raid punitivo. I genitori hanno riferito alla polizia un precedente inquietante. Meno di un mese fa, il 18enne aveva denunciato ai carabinieri di essere stato rapinato della bici, in Riviera Santa Margherita, da tre stranieri armati di coltello. Episodio che, inevitabilmente, sarà messo in relazione a quanto accaduto l’altra notte. L’indagine è affidata alla squadra mobile che ieri, in questura, ha sentito gli amici che hanno trascorso la serata con Pietro.
Il coltello è stato posto sotto sequestro e sarà analizzato dalla scientifica insieme a una bottiglia di birra, ritrovata poco distante dal ragazzo. Al vaglio anche le immagini delle telecamere installate nella zona.