Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
D’Elia, appello alla Regione «Poco tempo, rinvii il voto»
Un appello alla Regione per posticipare il referendum. L’avvocato Mario D’Elia, storico separatista veneziano, ieri ha scritto al presidente Luca Zaia, dopo l’ennesimo rinvio del Tar che tarda a pubblicare la sentenza sul ricorso fatto dal Comune di Venezia e dalla Città metropolitana contro l’indizione del voto. Il problema sono i tempi stretti per la compagna referendaria visto che le urne sono state convocate per il 30 settembre. Nel caso in cui il tribunale desse ragione ai promotori, l’amministrazione ricorrerà al Consiglio di Stato ma la macchina elettorale andrebbe comunque messa in moto entro (e non oltre) quaranta giorni dal voto. «Gentile signor presidente — ha scritto D’Elia, presidente del Movimento per l’autonomia di Venezia — preso atto che il Tar non ha ancora pubblicato la sentenza, ritengo che debba essere rinviata la data delle votazione per consentire un adeguato svolgimento della campagna referendaria». Alla mail, l’avvocato allega una lettera aperta: «Se si andasse a votare il 30 settembre vi sono solo cinquantasei giorni, compreso il mese di agosto in cui tutti vanno in vacanza, e una campagna breve può avvantaggiare unicamente il fronte del no». È da vedere se la lettera-appello di D’Elia otterrà il risultato sperato e se anche gli altri comitati impegnati per la separazione sposano la stessa tesi dell’avvocato. In effetti, i tempi stringono e anche a Ca’ Farsetti la preoccupazione per quello che accadrà è sempre più alta tanto che nell’ultima seduta di giunta, il sindaco e i suoi assessori si sono confrontati sulla questione. Nel caso, i giudici accogliessero la tesi di Brugnaro, ossia che alla luce della legge Delrio sulle Città metropolitane non può tenersi il referendum, il problema non si pone: il 30 settembre le urne resterebbero chiuse. Di contro, se il Tar desse ragione ai separatisti (la raccolta di firme è stata precedente alla legge Delrio e quindi non vi rientrerebbe, la loro tesi) bisognerebbe organizzare immediatamente seggi, comizi e scrutatori. (g. b.)