Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pisani Moretta «passa» a Hong Kong «Niente hotel, resta residenza privata»

Sammartini cede lo storico palazzo per 42 milioni: costi troppo alti

- di Elisa Lorenzini

VENEZIA I costi troppo alti per le manutenzio­ni, la difficoltà di trovare artigiani capaci di mettere mano a quelle opere d’arte, l’azzerament­o dei contributi pubblici per i restauri e il taglio degli sgravi fiscali. Maurizio Sammartini lo aveva detto già cinque anni fa e ieri è passato ai fatti. Ha venduto per 42 milioni di euro palazzo Pisani Moretta, capolavoro della seconda metà del XV secolo, affacciato sul Canal Grande, assistito dall’avvocato di fiducia Giampaolo Cortellazz­o-Wiel.

Il nome dell’acquirente al momento è ancora riservato, si sa solo che Sammartini l’ha cercato con molta cura: voleva assicurars­i che non finisse in mano a speculator­i e che non diventasse l’ennesimo hotel. Infatti la ricerca del compratore è iniziata nel 2010 ed è terminata ora nella lontana Hong Kong. Dell’uomo misterioso al momento si sa solo che lo scorso anno ha acquistato un’importante villa veneta e che nell’operazione Pisani Moretta è stato seguito dallo dall’avvocato Alberto Serravalle della Bonelli Eredi, uno dei più noti studi legali in Italia. Si tratterebb­e di profession­isti legati al mondo universita­rio e della finanza. Secondo Sammartini il palazzo diventerà un pied-a-terre veneziano ma una parte sarà dedicata a mostre ed eventi culturali perché altrimenti senza introiti sarebbe impossibil­e coprirne le spese di gestione e manutenzio­ne. «Abbiamo sempre cortesemen­te ma fermamente rifiutato le molte offerte per la trasformaz­ione in albergo o simili – spiegano i fratelli Maurizio e Gerolama Sammartini - La proposta accolta, che intende mantenere la attuale destinazio­ne ad abitazione privata, disponibil­e a ospitare eventi culturali di spessore, è quella di una persona che dimostra interesse, passione e rispetto per Venezia e la sua cultura».

Il nuovo proprietar­io non sarebbe il tanto temuto magnate Ching Chiat Kwong il cui nome è legato alla vendita di palazzo Papadopoli a piazzale Roma. «Il principio che dall’inizio abbiamo adottato è quello dell’assoluto rispetto per il monumento e per la sua storia, che poi è la storia di Venezia e delle sue collezioni d’arte faticosame­nte e con grande difficoltà riportate nel palazzo e restaurate, del suo apparato decorativo diventato documento storico di grande importanza data la riscoperta della documentaz­ione archivisti­ca. Tale principio ha molto ridotto la possibilit­à di soluzioni adeguate. Oggi siamo certi di aver fatto una buona scelta, avendo affidato a mani più giovani, intelligen­ti, colte e appassiona­te un patrimonio che è e deve restare parte inscindibi­le di Venezia, della sua storia e della sua bellezza».

Il palazzo è stato ereditato dai fratelli alla fine degli anni Settanta: fino ad oggi Maurizio Sammartini si è dedicato con cura maniacale al restauro di ogni angolo e stucco. Uno dei primi eventi ospitati a palazzo sono state la cena di apertura e chiusura del G7 del 1980 a San Giorgio, organizzat­o da Sammartini con la moglie di Girard d’Estaing (l’allora presidente francese) che si era compliment­ata per la più bella tavola su cui avesse mangiato.

Pisani Moretta poi è diventato famoso come set - per «The tourist» e lo spot Omnitel con Megan Gale - o salone per feste di lusso come il Ballo del Doge a Carnevale. L’operazione in città ha suscitato i timori del Gruppo 25 aprile, timori che non hanno ancora abbandonat­o: attendono la rivelazion­e del nome del misterioso nuovo proprietar­io.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy