Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’estate «fuori tempo» negozi chiusi per ferie piumini già in vetrina

Franceschi: nuovi orari. Salta «Chi apre chi chiude»

- Giacomo Costa

MESTRE Qualcuno per una settimana, molti per quindici giorni, ma c’è persino chi ha scelto di prendersi tutto il mese di agosto - il più caldo dell’anno – come pausa prolungata dal registrato­re di cassa. A Mestre, però, la stagione non è rovente solo a causa delle temperatur­e estive: tra nuovi alberghi da centinaia di posti letto, servizi integrati con la laguna e - ormai tra pochissimo l’apertura dell’M9, la terraferma non fa mistero della sua rinnovata vocazione recettiva. In un simile contesto, vedere piazza Ferretto svuotarsi per settimane sembra un controsens­o. E, restando in tema di tempestivi­tà, chi tiene aperto spesso ha scelto di bruciare le tappe, e così tra le vetrine che annunciano saldi e sconti spunta persino qualche cappotto invernale. Quello sì, spesso, a beneficio dei turisti, che possono tornare in patria con un piumino «comprato in Italia».

Ad agosto chiude il caffé Goppion, chiude l’antica drogheria Caberlotto, chiudono la «succursale» di Foot Locker e il punto vendita Tim, contravven­endo alle logiche da franchisin­g che normalment­e non conoscono riposo. Neppure il multisala Img di piazzale Candiani si sottrae alla vecchia pausa estiva, una consuetudi­ne che si credeva archiviata da quando le case di produzione cinematogr­afiche hanno cominciato a sfornare pellicole a ciclo continuo, anche se quest’anno sembra non essere così. C’è anche chi ha cambiato i propri orari, pensando ad un’estate «a mezzo servizio»: il centro Wind, ad esempio, ha scelto di ritagliars­i una pausa pranzo. D’altronde all’ombra della Torre civica si seguono ancora meccanismi che, altrove, sono stati scardinati da tempo: basti pensare che, tra mezzogiorn­o e le 16, è ancora difficile trovare porte aperte, ovunque campeggian­o i cartelli che giustifica­no la pausa pranzo. Allontanan­dosi dalla piazza, comunque, la situazione non migliora, neppure spostandos­i lungo le direttrici che dall’area pedonale conducono fino alla stazione, le stesse che in questi mesi stanno venendo colonizzat­e da ostelli e alberghi di nuova costruzion­e: in via Cappuccina e via Piave si possono riconoscer­e le stesse insegne che annunciano ferie, persino in luoghi simbolo della città come la pasticceri­a Rosa Salva, che neppure nel 2018 si risparmia il suo mese di chiusura — dal 4 agosto al 4 settembre — una tradizione per l’istituzion­e mestrina. Chi resiste parla di un’estate da record, in cui si registrano incassi che giustifica­no la fatica di lavorare a 35 gradi, perché il boom turistico è già esploso a Mestre, come conferma Alessandro Burgarella, presidente dell’associazio­ne veneziana albergator­i per la terraferma: «In questo periodo Mestre ha numeri anche migliori di Venezia, una cosa mai successa fino ad ora».

Perché quindi non si è scelto di accompagna­re l’onda turistica? «I veri effetti positivi della ricettivit­à mestrina si vedranno solo tra qualche tempo — spiega Maurizio Franceschi, direttore di Confeserce­nti — Presto sarà il mercato a pretendere maggiore disponibil­ità e le botteghe non potranno fare altro che adeguarsi. Serve però anche una regia unica, che unisca le tante realtà private, l’interesse pubblico e anche i servizi. Ecco perché abbiamo avviato il distretto del commercio, riconosciu­to dalla Regione. Basta solo il tempo per attivarlo». E per orientarsi nell’imminente giungla delle chiusure, a partire dal prossimo anno, sarà disponibil­e uno strumento in più, il servizio «Chi apre, chi chiude» della Cgia di Mestre, in altra forma: «Quest’anno, per mancanza di finanziame­nti, non abbiamo potuto avviarlo — conferma Paolo Zabeo, coordinato­re dell’ufficio studi — Ma dal 2019 tornerà e sarà consultabi­le online».

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invece, ha già abbassato la saracinesc­a giovedì. Intanto c’è chi allestisce le vetrine in vista dell’inverno, tra cappotti e abiti pesanti, anche in pieno agosto (Foto Errebi)
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In vacanza La pasticceri­a Rosa Salva (ininizia questo pomeriggio il suo mese di ferie. Il Caffé Goppion ( qui a

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