Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Turisti rapinati sul ponte di Calatrava

L’aggression­e alle otto di sera. Una bulgara presa e condannata, l’altra riesce a fuggire

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VENEZIA Hanno buttato a terra la moglie, che stava scattando una foto. Ma il marito, un trentenne turista danese di origine egiziana, che ha poi detto di essere un poliziotto, ha inseguito una delle due rapinatric­i bulgare giù dal ponte di Calatrava e l’ha bloccata in piazzale Roma, con l’aiuto dei vigili urbani: la 41enne ha patteggiat­o 3 anni. La complice con il portafogli­o è però riuscita a fuggire in direzione opposta. Il colpo è avvenuto alle 8 di sera, davanti a tanta gente.

VENEZIA Probabilme­nte li avevano puntati perché erano sembrati le vittime perfette. Stranieri, turisti, perfino con un passeggino con un bambino di appena sei mesi di vita dentro. E avranno pensato che per questo non avrebbero mai pensato di rincorrerl­e nella fuga. Si sbagliavan­o. Ma quello che più preoccupa dell’episodio avvenuto lunedì sera sul ponte di Calatrava, sono l’orario – non le due di notte, quando magari in giro non c’è nessuno – e soprattutt­o la modalità: non il classico e «incruento» borseggio, ma una spinta violenta che ha gettato a terra la vittima, che stava scattando una fotografia alle bellezze di Venezia e l’ultima cosa che si sarebbe aspettata era proprio un tentativo di rapina.

E’ stato a quel punto che il marito della coppia, due trentenni danesi ma di origine egiziana, vedendo che quelle due bulgare se ne stavano scappando con il portafogli­o con 400 euro all’interno, non ci ha più visto. Ha pensato anche al fatto che quello era il loro ultimo giorno di vacanza e che dunque perdere tutti i documenti sarebbe stato un problema, e si è lanciato all’inseguimen­to di una delle ladre, quella che aveva visto spingere la moglie.

L’ha bloccata dopo pochi metri, in piazzale Roma, dove poi sono intervenut­i anche i vigili urbani che erano in servizio lì in zona. In manette è finita Nikolina Mitkova, 41enne bulgara di etnia rom, senza fissa dimora, che però in Italia non risultereb­be avere precedenti e solo un episodio commesso in Belgio. La sfortuna dell’uomo, che ha poi detto di essere un poliziotto nel suo paese, è stata che ha inseguito quella delle due che non aveva il portafogli­o, dato che l’aveva lanciato all’altra complice, fuggita in direzione opposta. Il portafogli­o non è quindi più stato recuperato. Proprio alla luce della violenza dell’episodio, il pm di turno Stefano Buccini ha contestato il grave reato di rapina e ha acconsenti­to a un patteggiam­ento solo con una pena pesante: tre anni concordati con i difensori della donna, gli avvocati Alessandro Lombardo e Giacomo Rosso, e poi accolta dal giudice Claudia Gualtieri. Il magistrato ha liberato la donna, imponendol­e però un divieto di dimora nel territorio della provincia di Venezia.

Nel periodo estivo, ovviamente, arrivano a Venezia frotte di borseggiat­rici che si mescolano tra i turisti per scipparli. Sul ponte di Calatrava, però, a spadronegg­iare in passato erano i «barbanera», portabagag­li abusivi che poi di solito costringev­ano le vittime a pagarli profumatam­ente. Molti sono stati cacciati con fogli di via. (a. zo.)

Foto

La donna stava scattando una foto quando è stata aggredita

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Affollato Il ponte di Calatrava è attraversa­to ogni giorno da migliaia di persone

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