Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Anna non aveva brutte amicizie» La verità sulla morte dall’autopsia
L’amica: stava bene, chissà cos’è successo. Il «giallo» della caduta in motorino
CHIOGGIA «Non era solita frequentare cattive compagnie, sapeva badare a sé stessa. Era molto attiva: anche se aveva smesso di andare agli allenamenti kick-boxing, si teneva in forma; e poi andava in parrocchia, dove per un periodo aveva cantato nel coro». Un’amica, che preferisce restare anonima, ricorda così Anna Boscolo Berto, la diciannovenne di Sottomarina trovata morta lunedì mattina a Chioggia, dopo aver trascorso la serata con amici, e si chiede che cosa sia accaduto in quelle ore. Le due erano molto legate e si conoscevano da tanto tempo. E continuavano a incontrarsi anche dopo che Anna si era trasferita in un appartamento a Padova per studiare all’università «Mediazione linguistica»: «L’avevo vista mercoledì sera, mi aveva promesso che ci saremmo viste ancora nei prossimi giorni, visto che a settembre sarebbe dovuta tornare a Padova – racconta l’amica - Era appena tornata dal camposcuola con la parrocchia in montagna, non c’erano mai stati segnali negativi. Se ci fossero stati dei precedenti saremmo stati i primi a chiederle “ma ● ● ● che fai?”. E invece no».
L’amica nega che Anna avesse preso brutte frequentazioni. «Stava con ragazzi normali con cui uscivo anche io; solo da due o tre giorni aveva conosciuto un amico di amici, più grande di qualche anno, che era poco raccomandabile, ma non ci era mai uscita prima - continua il racconto - Poi domenica era andata assieme ad altri due, un ragazzo e una ragazza, a casa sua. Quella sera non c’ero e vorrei tanto sapere come sono andate le cose». Restano da chiarire che cosa sia avvenuto corpo non ha rilevato alcun segno di violenza.
Rizzi era il fratello di Massimo e Maurizio, malavitosi uccisi nel 1990 da Felice Maniero perché avrebbero cercato di ritagliarsi uno spazio autonomo in centro storico. Maniero, dopo l’omicidio di uno dei «suoi», Giancarlo Millo, li attirò in una trappola, li uccise e poi li fece seppellire sull’argine, dove furono trovati solo cinque anni dopo. Un altro fratello, Alessandro, si è fatto diversi anni di carcere per un tentato omicidio in laguna nel 2008. (a. zo.) domenica sera in quella casa. Prima i quattro sarebbero usciti per bere qualcosa; poi, nella notte, una ragazza sarebbe tornata a casa e Anna sarebbe rimasta con gli altri due. E lì comincia il «blackout», in cui si nascondono le ragioni per cui la mattina seguente Anna è stata trovata senza vita. I due ragazzi che erano con lei in quelle ore sono irrintracciabili, secondo gli amici, e non si sono fatti vedere in giro.
Indizi importanti potranno arrivare dall’autopsia, che sarà eseguita oggi su incarico del pm Stefano Buccini. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi aperte: la prima eventualità è che possa aver assunto delle sostanze stupefacenti, senza essere abituata – in città ricordano come non avesse mai fumato neanche uno spinello -, e che gli effetti le siano stati fatali; per questo saranno fondamentali gli esami tossicologici, per i cui risultati bisognerà però attendere alcune settimane. Dall’altra parte c’è l’ipotesi che le cause della morte possano essere ricollegate a una caduta in motorino della ragazza: «Aveva un cinquantino che aveva comprato qualche anno fa per raggiungere Isola Verde, dove aveva lavorato da stagionale - racconta ancora l’amica - sabato era caduta e si era sbucciata un ginocchio e anche un po’ sotto la bocca e sull’occhio. Aveva mandato solo una foto su Whatsapp, non le avevo parlato, ma non aveva detto di essersi fatta male». Oggi sul lungomare di Sottomarina è in programma una fiaccolata in ricordo di Anna, con partenza in piazza Todaro alle 21. «Può venire chiunque la conoscesse e se la senta, non per forza amici stretti – invita l’amica - I funerali sono ancora da organizzare ma saranno probabilmente nella parrocchia dove Anna è cresciuta, a San Martino».