Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Foto in Canal grande cede pontiletto: famiglia spagnola finisce in acqua
VENEZIA Una bella foto di famiglia per immortalare la vacanza in città è finita con un bagno furori programma e qualche escoriazione. Il pontiletto in legno che avevano scelto ha ceduto e non hanno avuto scampo. È successo ieri poco dopo mezzogiorno a San Stae nel pontiletto accanto al Museo di Storia naturale.
Protagonista della disavventura una famiglia spagnola: moglie, marito e due figli. Stavano scattando delle foto quando in un attimo si sono trovati in acqua. Cadendo hanno strisciato sulle paline incrostate. In tre hanno riportato lievi escoriazioni e sono stati medicati sul posto dal personale del Suem 118: non è stato necessario il trasporto in ospedale. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e la polizia locale. Secondo una prima analisi alcune assi avrebbe ceduto per via di chiodi e staffe arrugginiti.
Nulla faceva pensare che il pontiletto avrebbe ceduto, come spiegano i vigili, a occhio appariva in buono stato di conservazione. Terminata la messa in sicurezza è intervenuto il Comune, proprietario del pontile, che ha rimosso l’intera struttura. Si tratta del pontile del traghetto di gondole da parada di San Marcuola, il servizio pubblico che unisce in vari punti della città le due sponde del Canal Grande, ma che è chiuso ormai da almeno dieci anni.
Le gondole non vi ormeggiavano più ma era molto usato come pontile di carico e scarico merci oltre che come vista privilegiata sul Canal Grande da parte dei turisti. E si riaccende con l’incidente di ieri la questione della manutenzione dei pontili: negli ultimi anni a causa dei pontili inagibili sono stati sospesi diversi traghetti tra cui quella di San Samuele dove la struttura in legno è addirittura collassata in acqua. Ha dovuto chiudere, ma poi è stato riaperto, anche quello di Rialto tra riva del Vin e riva del Carbon e per un certo tempo anche quello di Santa Sofia che unisce Strada Nuova alla Pescheria.
Nel 2012 il Comune con l’allora assessore alla Mobilità Ugo Bergamo optò per un accordo con i gondolieri: avrebbe restaurato i pontili mettendo paline in plastica e dunque più durature al posto di quelle in legno e strutture in plastica anche nella parte sotto l’acqua e dunque nascosta e avrebbe consegnato i pontiletti ai gondolieri.
Da quel momento sarebbe stata la categoria a doversi occupare della manutenzione ordinaria. Ma il pontile di San Stae, quello dell’incidente di ieri, non rientrava nemmeno in quel progetto di manutenzione. Il servizio di traghetto di San Marcuola era stato congelato dopo una valutazione del rapporto tra costi e utilizzo effettivo ma non è mai stata presa una decisione definitiva in merito alla sua chiusura.
A sei anni di distanza, seppur a rilento, prosegue il progetto di sistemazione dei pontiletti degli stazi: sono già stati sistemati quello di San Tomà, del Carbon e di Santa Sofia ed è stato ripristinato il servizio di traghetto della Dogana. Il prossimo anno Ca’ Farsetti dovrebbe consegnare i pontiletti del traghetto di San Samuele che così potrà riaprire.
All’appello mancano poi ancora il restauro di quelli della pescheria e di uno dei due di San Tomà.