Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Controlli di vicinato, polemiche La «bocciatura» di Gavagnin
L’associazione nazionale: gestione anomala e troppo politica
VENEZIA I numeri sono da record, con decine di gruppi nati sul territorio e centinaia di famiglie aderenti. Ma il «controllo di vicinato» di Venezia è stato «sconfessato» dall’associazione nazionale, quella che ha inventato la formula e il logo – una famiglia di sagome nere circondata da un tondo giallo, cartello che si vede ormai in quasi tutte le vie –, proprio perché in laguna ci sarebbe un’eccessiva «politicizzazione» dell’iniziativa. D’altra parte è da un paio d’anni che sui controlli ha «messo il cappello» la giunta di Luigi Brugnaro, che ha addirittura nominato un delegato ad hoc, il consigliere comunale fucsia Enrico Gavagnin, poliziotto di professione.
Proprio a Gavagnin – e per conoscenza a Brugnaro, all’assessore alla sicurezza Giorgio D’Este, alla presidente regionale dell’associazione Antonella Chiavalin e ai vari coordinatori territoriali – nei giorni scorsi è arrivata una piccata lettera firmata dal presidente nazionale Ferdinando Raffero. «Quello che sta succedendo nel suo Comune è da considerarsi anomalo scrive Raffero - non tanto nella volontà di istruire i cittadini che aderiscono al progetto, quanto nella gestione stessa dei gruppi». «Tale gestione - continua la lettera - non può essere affidata a un esponente dell’amministrazione proprio per gli scopi stessi di supporto con cui la medesima ha deciso di seguire il progetto». Ma soprattutto – pare di capire, perché i referenti del «controllo di vicinato» non vogliono aggiungere nulla – l’associazione sospetterebbe che Gavagnin stia mettendo in atto una scissione dei gruppi veneziani dal coordinamento nazionale. «Non avendo lei ottenuto nell’immediato, dall’associazione, un riconoscimento ambito, quello di project manager - scrive Raffero -, ha deciso di intraprendere una strada fatta di contrapposizioni e divisione». Per questo il 22 luglio l’esecutivo ha deciso di escludere Gavagnin dal comitato scientifico dell’associazione.
Tra l’altro proprio in questi giorni il consigliere del Gruppo Misto Ottavio Serena è ritornato alla carica, chiedendo spiegazioni sull’ipotesi che membri del «controllo di vicinato» siano impiegati a bordo dei mezzi Actv nelle tratte più a rischio. Lo stesso Serena, nei mesi scorsi, aveva interpellato Luigi Brugnaro anche su quella sorta di «organismo di raccordo» con i gruppi creato all’interno del gabinetto del sindaco e con sede in via Forte Marghera, nelle cui fila ci sarebbero anche un paio di ex vigili. «Si rischia una sovrapposizione con le attività svolte dalle forze dell’ordine, con gravi implicazioni», affermava Serena, chiedendo poi di sapere se tutte le notizie di reato siano state denunciate agli organi competenti e quali siano i costi fissi di tale struttura. (a. zo.)
Comitato Il delegato escluso dal comitato scientifico per il sospetto di una scissione