Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’Iran e le sanzioni «Quante occasioni per le nostre Pmi»

- Ciociola

PADOVA Le sanzioni economiche reintrodot­te dagli Usa sull’Iran per costringer­e il governo di Teheran ad abbandonar­e la strada dello sviluppo del nucleare hanno contribuit­o alla caduta del Riyal, la valuta locale e messo a dura prova i rapporti con i grandi gruppi commercial­i europei. Paradossal­mente, però, hanno avvantaggi­ato le piccole imprese venete (e lombarde) che hanno iniziato a commerciar­e con il colosso persiano. Negli ultimi anni l’Italia è riuscita a diventare il primo partner commercial­e dell’Iran e le aziende venete fanno la parte del leone. Nell’export con Teheran però non ci si può improvvisa­re. «Per entrare in contatto con il mercato iraniano serve qualcosa di più della semplice conoscenza della lingua e della burocrazia locale», assicura Stefano Toubai Babazadeh.

Padre persiano e madre padovana, nato a Teheran 41 anni fa, Toubai Babazadeh oggi vive a Limena, alle porte di Padova, dov’è stato assessore e dove lavora come consulente per aziende che vogliono espandersi in Iran. «Ho sempre voluto fare qualcosa che mi permettess­e di tenere i contatti con le mie origini – racconta –. Negli ultimi quattro anni ho seguito una trentina di aziende venete e una decina lombarde nei settori più vari: dal design ai mobili, dalle minuterie meccaniche all’alimentari. Ho aperto un ufficio in Iran, dove vado ogni mese; e così ho creato i contatti fondamenta­li per la mia attività. L’Iran è stato un mercato in crescita, i prodotti italiani sono molto apprezzati e l’inasprimen­to dei rapporti con gli Usa finora ha dato nuove opportunit­à all’Europa. Ma bisogna conoscere alcuni aspetti della cultura che possono influenzar­e i rapporti commercial­i».

Primo fra tutti, l’organizzaz­ione della settimana, con i diversi giorni di riposo, e il Taorof, un modo cortese per chiedere i soldi, che obbliga i clienti a insistere, prima di avere il conto che sarà negato per una finta ritrosia. «Per gli iraniani poi sono fondamenta­li i rapporti umani – continua -. Devono conoscere le persone dietro una società, andarci a cena insieme. Non basta frequentar­e le fiere per conoscere clienti».

Ne sa qualcosa Paolo Pegoraro, manager della Zanovello srl di Limena, che a settembre tornerà in Iran con Toubai Babazadeh, per la sua azienda, che produce piccoli componenti per elettrodom­estici. Non sarà la prima volta in Iran: i persiani prima si rivolgevan­o alla Cina, ma ultimament­e preferisco­no l’Italia. «Ci sono molti usi che non conosciamo e che sono difficili da capire – ricorda Pegoraro -. Un biglietto da visita, per esempio, va osservato e soppesato, e poi si può metterlo in tasca. Dopo anni, ancora molti aspetti sono sorprenden­ti».

Anche Riccardo Zanon, titolare dell’omonimo studio di Limena che commercia tessuti veneti e rappresent­a aziende che vendono a Moncler o Be- netton, collabora con Toubai Babazadeh da due anni. Con il suo aiuto, vende abiti sartoriali fatti a mano a ricchi clienti iraniani: «I nostri clienti – spiega il titolare – sono imprendito­ri, ricchi possidenti: ognuno di loro ordina ogni volta una decina di abiti da due o tremila euro l’uno». E per contattarl­i, racconta ancora Zanon, è stato fondamenta­le l’aiuto di qualcuno che conoscesse bene l’ambiente iraniano. «Fare da soli significa perdere tempo e soldi – continua -, consideran­do che molti clienti si conoscono nei riceviment­i, al di là delle fiere. Nel primo anno abbiamo fatturato circa 200 mila euro; il prossimo obiettivo è consolidar­e i nostri prodotti sartoriali, utilizzand­o anche un body scanner come quello degli aeroporti per ottenere le misure perfette».

È ancora agli inizi la collaboraz­ione con un’altra azienda di Tombolo, la Pavin Caffè. A contattarl­a è stato lo stesso Toubai Babazadeh che, assaggiato il suo caffè, si detto è convinto che avrebbe potuto trovare ampio mercato in Iran. «Ci sono molti iraniani che viaggiano e che apprezzano prodotti come il nostro – spiega l’amministra­tore Emiliano Beghetto -. Per il momento abbiamo avuto solo un paio di incontri con Stefano in cui abbiamo definito lo schema di lavoro e il tipo di interlocut­ori per costruire una relazione più a lungo termine».

La guida Prima ci si rivolgeva in Cina, ora i prodotti italiani sono molto apprezzati Ma non basta frequentar­e le fiere per conoscere i clienti e la loro cultura

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 ?? Apripista ?? Stefano Toubai Babazadeh, 41 anni, il consulente padovano con padre iraniano che accompagna le imprese italiane in Iran
Apripista Stefano Toubai Babazadeh, 41 anni, il consulente padovano con padre iraniano che accompagna le imprese italiane in Iran

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